Sull’università di Siena tutti fanno i conti senza l’oste

Un lettore ci ha chiesto di pubblicare l’articolo di Zoom. Lo accontentiamo. Siamo, però, convinti che sull’università di Siena tutti facciano i conti senza l’oste. Già, chi è l’oste?

L’Università tra silenzi e tatticismi

Azazel. Il silenzio del PD, il partito di maggioranza relativa, riguardo all’Università è veramente imbarazzante per gli iscritti, per i lavoratori dell’ateneo e più in generale per i senesi. Nessuna dichiarazione della responsabile provinciale, la signora Meloni, avvistata raramente sulla “televisione di Stato” (Canale 3) a qualche festa dell’Unità che ora si chiama “democratica”. Assordante anche il silenzio del deputato della Val di Chiana che ultimamente si dedica alle mura di Siena, argomento importante, ma sul quale il Comune di Siena si era già mosso. Di fatto, Ceccuzzi ha ormai perso la partita dell’Università delegandola a Bisi, che continua ad imperversare sulle vicende Fabbro, e ai berlingueriani con Tosi in testa. Ora non sa che pesci prendere: non può criticare l’operazione Riccaboni, pena un indebolimento ulteriore nel partito (e Starnini è in agguato) e non può difendere Focardi dopo la sconfitta elettorale determinata dai suoi errori gestionali. L’alleato strategico del deputato nel partito, l’altra faccia del Ceccònaci, Alberto Monaci appunto, gioca invece in pieno il suo ruolo di campione del trasformismo. Tutti sanno che fu lui a volere Riccaboni alla Banca Toscana e che il neo rettore è stato, o è ancora, presidente di un’associazione vicinissima al presidente del consiglio regionale e quindi in buoni rapporti. È vero che quest’ultimo ha “tifato” per Focardi alle elezioni del rettore, ma il giorno dopo bisogna pur campare e rinascere dalle ceneri come una novella araba fenice. E questa rinascita passa per la condivisione del nuovo direttore amministrativo, la Ines Fabbro che viene da Bologna (anche la provenienza è importante) e che è la prima pedina cui seguirà la scelta dei direttori all’ospedale, decisivi per non indebolirsi in una struttura dove il Monaci annovera la presenza di un familiare molto attivo. Pedina che deve svolgere il ruolo di garante anche per una sigla sindacale, la Cgil, che ha iscritti “di tutti i colori”, di destra, di sinistra e qualcuno anche vicino alle Liste Civiche. Obbligatorio quindi ricostruire subito buoni rapporti con i “vincitori” momentanei dell’Università, poco importa se rappresentano il passato; se questo richiede anche una presenza istituzionale a Follonica a fianco del Bisi (dibattito sulla massoneria in Maremma) poco male, si potrà sempre dire che è stato il sindaco ad invitarlo come rappresentante della regione e tutto torna nella normalità. L’importante è che tutto resti invariato e che il suo “peso” non sia messo in discussione. Chissà cosa ne pensano Focardi e il deputato di Montepulciano?

10 Risposte

  1. Insomma, l’Università interessa per l’ospedale soprattutto? Ma questo Riccaboni non è un po’ troppo attivo nelle banche? E quale è l’associazione di cui si parla? Non mi sembra molto attiva. Si spera che come rettore, se mai entrerà in carica, lo sia di più.

  2. Cacchio, è un po’ tortuoso però, bisogna essere ben addentro alla politica per chiapparci qualcosa!
    Certo Ceccuzzi e Meloni una gran figura non la fanno. E quel presidente del cons. reg. che va in corteo in Maremma alla corte della Massoneria?
    Che pena! Bravo Azazel, informatissimo, ma scendi dalle stelle, ti prego. Come fate a sbatterlo in prima pagina, prof. Ascheri?
    Ma la massoneria GOI come fa a esporsi così tanto con il Bisi? Non è neppure voce di un partito, a parte del MPS come tutti sanno, ma di un gruppo del PD, non Vi pare? Dio gliela mandi buona, perché basta che cambi qualche pezzo dell’equilibrio attuale e lo vedo periclitante. Voi no?
    Intanto torna Luigi Berlinguer a Siena, guarda caso! Sarà al Santa Chiara a parlare per ben due scuole di dottorato a giorni. Riccaboni…, suo figlio candidato di IdV…, vesti nuove per poteri antichi?
    Io me ne vado in cantina a bermene un goccio, tanto ‘un si vende niente, amici miei, qui si va a carte e 48 come Voi.

  3. Caro Arlecchino,
    se avessi letto, bontà tua, anche la terza pagina proprio del numero di ZOOM che citi, avresti visto che io ho ormai solo la responsabilità giuridica del giornale; quella politico-culturale, con tutti i suoi grandi meriti peraltro, è del sig. Renato Lucci, coordinatore delle Liste civiche unite e del resto regolarmente ricordato come redattore.
    Credo che si sia fatto un gran lavoro se confrontate con un po’ di attenzione quel che passa il convento dei media locali; ora mi sembra che persino ilcittadinonline, avvicinandosi le elezioni, si sia fatto meno sensibile alle nostre vicende e filo-PD; ha ad esempio ignorato un mio commento al documento provinciale PD, già fortemente criticabile e presto aggravato dal truculento volantino dell’organo cittadino PD che ci dipinge come forcaioli alla ricerca della via giudiziaria per risolvere il problema Siena, dimenticando che gli esposti i pubblici ufficiali li devono fare per motivi di ufficio.
    Mi chiedo: se ne avessero fatto qualcuno i vari consiglieri del CdA dell’Università quando, dal 2004 (o sbaglio anno?) la prof.ssa Muscettola verbalizzava certi rilievi e questo blog cominciò a segnalare possibili irregolarità gravi di bilancio, sareste arrivati a questi punti?
    Peraltro, non abbiamo bisogno della via giudiziaria. Abbiamo proposto in positivo mille alternative alle assurde spese fatte e ancora ora deliberate da questi distruttori, veri barbari come sono stati ricordati, della città. Andate alla mostra dell’architettura del primo Novecento: buffa, fatta proprio in tempo, ora che si deve giudicare cos’è stato fatto in questi anni. Confronto impietoso, e giuro che non è stata fatta dalle liste civiche o da Italia Nostra!
    Io, per riprendere il dato universitario, ho ricordato ancora martedì scorso in consiglio comunale – a chi del PD obiettava che tutte le università sono in crisi per colpa del governo – che quella di Siena è diversa e molto più grave, aggravata com’è stata dal criminoso storno di milioni di euro dalle casse: impiegare in modo diverso dai contributi sociali parte dello stipendio dei dipendenti è un fatto enorme; provate a pensare l’avesse fatto un privato! Ma speriamo tutti che la magistratura possa ora fare i passi che tutti aspettano, importanti per portare chiarezza nelle responsabilità. Che non sono solo giudiziarie, penali e finanziarie, ma anche morali, e per le quali bisogna come tutti sanno risalire ad anni addietro, quando si fecero molti passi più lunghi della gamba e soprattutto s’inaugurò una politica PCI-PDS da “grandeur” senza che ci fossero basi adeguate.
    Quella responsabilità morale pesò come un macigno, perché abituò agli eccessi, agli sprechi, a giustificare qualunque passo. Oggi stesso vediamo quel che è successo tra certi medici…
    Però, indipendentemente dagli sbocchi giudiziari, che non possono che essere prossimi, la situazione è in movimento in senso positivo in città. Manca, e mi duole dirlo, l’Università, che continua a essere un mondo separato e privo di vita – scusate -, di proposte serie, motivate, forti, e offre solo interventi pubblici (salvo alcuni di questo meritorio blog) di segno personalistico, con forte carica di rivalsa di una fazione contro l’altra.
    Perciò, dall’esterno il commissariamento sembra l’unica soluzione possibile. In tutti questi mesi l’Università non ha saputo fare scelte incisive, non ha saputo avviare a soluzione i suoi problemi, incoraggiata da istituzioni incoscienti o acquiescienti perché in parte corresponsabili da anni del declino ora esploso.
    Io parlo serenamente perché, come annunciato all’incontro delle liste civiche del 24 u.s., sono in fase di chiusura del mio impegno: l’età impone selezione delle amicizie e dei lavori da assumere.
    Mio figlio Raffaele, peraltro, è anche troppo attivo, per cui occuperemmo troppo spazio. Io ho “dato” a Siena 5 anni quando 30 anni fa ho fatto a tempo pieno l’assessore prov. alla cultura, turismo formazione professionale e non so che altro; ora altri 5 anni come consigliere comunale; giuro che torno… ma tra altri trent’anni!
    In bocca al lupo, cari colleghi e valorosi bloggers. Viene il momento dei bilanci. Credo di aver fatto la mia parte, senza sbagliare o deviare moltissimo dalla rotta, rimanendo coerente ad una stessa linea “liberal” sia che fossi indipendente in una giunta monocolore Pci, o candidato della lista Referendum di M.S. Giannini, o della lista Pannella (che dolore l’attuale sua crisi!) o di Alleanza per Siena e poi con i miei interventi sulla stampa – quei pochi accettati – dalla metà degli anni ’80 in poi.
    Qualcosetta mi pare sia rimasto di tanto lavoro. Mi ritiro con una certa soddisfazione a studiare e a pensare a un centro di ricerca e documentazione in cui Siena avrà senz’altro una sua parte. Quindi è un addio-arrivederci.
    Ora la palla, e il lavoro, passa a Voi.
    Forza, forza, il momento è favorevole per liberarci di quest’oligarchia che tanti disastri ha combinato. Prudenza e unità, mirando al fine e lasciando da fare le polemiche personali, sono le parole d’ordine. Grazie e scusate per l’abuso di pazienza.

  4. @arlecchino: «Io me ne vado in cantina a bermene un goccio, tanto ‘un si vende niente, amici miei.»

    Non hai risposto alla domanda in testa al post, eppure sembri in argomento: chi è l’oste?

    Sesto Empirico

  5. Grazie, professore! Sapevo solo vagamente delle sue peripezie. Complimenti per essere sopravissuto!
    Le chiederò consiglio quando arriveremo al dunque, perché di questi schieramenti senesi si capisce ben poco finora. Come possano convivere l’API di Piccini con la Lega per esempio è per me un mistero. Ma l’IDV dove va?
    Per l’oste, caro Sesto, dovrà rispondere il prof. Grasso che di conti mi pare ne sappia molto.
    Non sarà il commissario?

  6. All’ombra delle grandi cattedrali i massoni (maçons) prosperarono e sulle medesime cattedrali lasciarono simboli esoterici che contrassegnarono e contrassegnano ancora oggi la loro presenza. Esempi ne sono il quadrato magico (sator arepo tenet opera rotas la cui parola mediana, tenet, va a formare una croce palindromica) o l’artiglio del diavolo, vale a dire una serie di fori sull’abside esterno del duomo di Pisa il cui conto non torna mai: ogni volta che si contano i fori si ottiene il numero dodici o tredici. Evidentemente certe associazioni si sono date ad altre forme geometriche; il triangolo, ad esempio, come quello territoriale formato dalle città di Siena, Bologna e Perugia. Oppure il cerchio o l’ellissi come quello dei tavoli dei consigli di amministrazione di banche o università oppure, ancora, dei tavoli che campeggiano nelle sale riunioni dei rettorati o nelle redazioni dei giornali. Un esempio di circolo? Quello formato dai seguenti nomi: Bisi, Fabbro, Roversi Monaco, Raffi, Verdini, Girlanda, Bisi. Non è palindromico, ma è un cerchio o, al più, un’ellissi, no?

    Reputo altresì interessante la presenza su un noto social network di un singolare personaggio che, nel solo volgere del pomeriggio di oggi ha postato le seguenti proposizioni:
    Fratello Illuminato. «Ci mancava solo la presa di posizione sull’università di Cannamela, portavoce provinciale di Sel!!!
    Ma a questo Cannamela qualcuno puo’ spiegargli la storia dell’Ateneo iniziando dall’era di Luigi Berlinguer-Cei Semplici-Boldrini fino all’era Tosi e chiedendogli di spiegare alla cittadinanza, sempre che Cannamela se la sente, di chi sono le responsabilità del buco finanziario all’Università. Ma di quale sistema di potere sconfitto parli Sig. Cannamela? Ma prima di scendere in pista a difesa di Riccaboni e della nomina della Fabbro ti sei confrontato al tuo interno? Anzi perché non chiami Nicki Vendola e gli fai questa domanda: secondo te Nicki si puo’ nominare una in pensione e con una condanna della corte dei conti per danno erariale nuova direttrice amministrativa dell’università di Siena? E poi di questa domanda rendi partecipi tutti gli aderenti a Sel e vediamo in quanti ti rispondono che hai ragione e poi questa posizione difendila in piena campagna elettorale. Il Sig. Cannamela è sceso in pista per partecipare al cordone politico intorno a Ines Fabbro e quindi al sig. Cannamela qualcuno puo’ chiedergli, visto che parla di sistemi di potere, chi sono i responsabili del buco dell’Università?
    Per pensare al bene dell’Università e della città caro Cannamela, prima si dice la verità sui fatti e sulle vicende e poi si prendono posizioni politiche credibili.»

    Fratello Illuminato. «Stiamo cercando l’onorevole Ceccuzzi per fargli un’intervista sull’università. Se qualcuno lo vede ditegli di contattarci a fratelloilluminato@gmail.com»

    Fratello Illuminato. «Se qualcuno incontra Maurizio Boldrini ditegli che vogliamo intervistarlo per avere un suo parere sul buco finanziario all’Università di Siena. Può contattarci sul nostro profilo.»

    Fratello Illuminato. «Se qualcuno incontra Jolanda Cei Semplici ditegli che vogliamo intervistarla per conoscere il suo parere sul buco finanziario dell’Università di Siena. Per contatti sempre sul nostro profilo.»

    Fratello Illuminato. «Se qualcuno incontra gli ex due Rettori Berlinguer e Tosi ditegli che vogliamo intervistarli per conoscere il loro parere sul buco finanziario all’università di Siena.»

    Fratello Illuminato. «Se qualcuno incontra l’ex presidente della provincia di Siena Starnini ditegli che vogliamo intervistarlo per conoscere il suo parere sul buco finanziario dell’Università di Siena.»

    Fratello Illuminato. «Se qualcuno incontra Anna Coluccia ditegli che vogliamo intervistarla per conoscere il suo parere sul buco finanziario all’università di Siena.»

    «Tre domande pubbliche sull’Università al Sig. Boldrini Maurizio
    Sig. Boldrini lei si ricorda il suo ruolo all’università ai tempi del Tosi?
    Lei si ricorda il suo ruolo per i festeggiamenti del 750esimo anniversario dell’università?
    E ancora lei sa dirci come mai le contrade all’epoca non fecero il palio straordinario con il rettore Berlinguer?
    Siamo in un luogo pubblico, quindi se vuole può rispondere pubblicamente.»

    Mi pare che di osti ce ne siano parecchi, no Giovanni?

  7. Ancora non si è trovato il curriculum di Ines Fabbro. Come avrà fatto Gaia Tancredi a scrivere: «Ci vuole un curriculum di grande spessore e una personalità spiccata. Lo diciamo da giorni che Ines Fabbro, riconosciuta come una delle figure più autorevoli in questo campo, rappresenta la soluzione ideale.» Ah Tancredi lo pubblichi sul Corriere di Siena questo prestigioso curriculum?

  8. Ok, ok, Professore!
    Non si ricorda che torno dal Chianti fiorentino per fine settimana e mi trovo lo ZOOM tenutomi religiosamente dai miei?
    Grazie anzi per la pubblicazione della mia lettera.
    Ghinacco, Gaia è in facebook, basta scriverle!

  9. @ Arlecchino: «Gaia è in facebook, basta scriverle!»

    Di Facebook conosco solo il nome e non so cosa sia in realtà. Puoi scriverle tu, per favore, chiedendole, se mai lo avesse letto, di farci partecipi del curriculum di una “personalità così spiccata” qual è quella della Dott. Ines Fabbro?

  10. Sulla caccia alle biografie, a cominciar dal curriculum vitae, di coloro che ci vorrebbero “rigovernare…”

    … non riesco a trovare nulla in rete – e sono uno che se la cava a navigare nell’immenso web – neppure il titolo di studio, che in questo caso auspico essere doppio se non triplo perché chi ci mette ora le mani nelle nostre (non dimentichiamo che l’ateneo è anche e soprattutto di chi ci ha dedicato una vita intera e ha qualche ragione in più per essere feroce!!!) casse svuotate sfondate dovrebbe avere accumulato un’esperienza giuridico-economica e pure miracolistica per poter sperare di quagliare qualcosa, p**** p******!!!

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