Il vecchio e il nuovo del dissesto dell’Università di Siena

Le notizie. Il Gip Francesco Bagnai ha interdetto Walter Gioffrè dall’esercizio dei pubblici uffici e gli ha sequestrato 50.000 euro dai suoi conti correnti bancari, come recupero di quanto indebitamente intascato con richieste di rimborso “gonfiate” per l’organizzazione di corsi di aggiornamento e master. Per la voragine nei conti dell’Università di Siena, ci sono 27 iscritti nel registro degli indagati per reati quali falso ideologico, peculato, truffa ed abuso d’ufficio. Di seguito le dichiarazioni di due dei 27 indagati e del ministro.

Silvano Focardi (Rettore uscente). «Sono stato Rettore negli ultimi quattro anni e mezzo e certamente sono colui che ha firmato tutti gli atti in questo periodo, è normale che se c’è un’indagine riguardi anche me.»

Piero Tosi (il precedente rettore). «Tutto risale a due anni fa, quando fummo noi a chiedere un incontro con il pm Formisano per chiarire le cose, purtroppo noi eravamo assolutamente all’oscuro di tutto. Avemmo a suo tempo l’avviso di garanzia, due anni fa: la novità non so dove stia.»

Maria Stella Gelmini (Ministro dell’Università). «Il dissesto finanziario dell’Università di Siena è inaccettabile. Si tratta di un caso di gestione economica irresponsabile sul quale occorre fare piena luce nel più breve tempo possibile. Sono sicura che la magistratura accerterà tutte le responsabilità».

La novità. Evidentemente Tosi ritiene di parlare a degli sprovveduti se continua ad affermare «noi eravamo assolutamente all’oscuro di tutto». Inoltre, davvero non ha capito dove stia la novità? I provvedimenti del Gip sul caso Gioffrè, al quale auguriamo di dimostrare la sua completa estraneità, rappresentano la novità ed un precedente che dovrebbe preoccupare tutti coloro che hanno provocato il disastro del nostro ateneo. È vero, 50 mila euro sono una goccia confrontati con la voragine da 250 milioni di euro; tuttavia, indicano la strada per il recupero di quanto, da altri, indebitamente intascato e sperperato per attività diverse da quelle istituzionali che invece sono, lo ricordiamo per gli smemorati del nostro ateneo, didattica e ricerca.

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