Da Facebook una proposta per il risanamento dell’Università di Siena nel silenzio dei vertici dell’ateneo

Maestro James Anderson (Anno domini MMX, die quinque mensis decembris). L’Università di Siena il 23 settembre 2008 viene a conoscenza, ma molti indizi e qualche voce isolata avevano già avvisato ed era stata trattata da Cassandra, di un buco di bilancio da oltre 200.000.000 di euro (l’economista Prof. Frediani ad un certo punto è giunto a sostenere che il buco era di quasi 300 milioni). L’allora Rettore Focardi portò i libri contabili e una memoria in tribunale e questo causò l’apertura di una serie di indagini coordinate prima dal Procuratore Formisano ora passate nelle mani di Francesca Firrao. A luglio scorso Focardi ha perso le elezioni a vantaggio di Angelo Riccaboni (di soli 16 voti e con un’inchiesta aperta sul voto) il quale si è affrettato a far fuori il precedente direttore amministrativo Antonio Barretta e, picchia e mena, è riuscito a nominare Ines Fabbro, ex direttore amministrativo di Bologna condannata dalla Corte dei Conti per danno erariale. Nel frattempo, avendo venduto due palazzi per un totale di 180 milioni di euro, il buco in sé per sé è in buona parte coperto, ma il disavanzo strutturale annuo rimane a livelli mostruosi e può essere quantificato in più di 30.000.000 annui il che rende inutile qualsiasi risanamento visto che il debito si moltiplica continuamente.

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