La candidata Sindaco della lista “Sinistra per Siena” ritorna sulla crisi dell’Università e chiede che l’Ateneo si costituisca parte civile.
Laura Vigni. A qualche giorno di distanza dalla notizia che la Procura della Repubblica di Siena ha chiesto il rinvio a giudizio per 27 indagati nell’ambito dell’inchiesta sul dissesto finanziario dell’Università, auspico che si cominci così da parte della magistratura ad accertare le responsabilità di ciascuno: quanto è da ascrivere alla struttura amministrativa e contabile e quanto agli organi del governo politico dell’ateneo. In particolare chiedo di verificare la possibilità che l’Università si costituisca parte civile nel procedimento penale contro coloro che hanno raggirato centinaia di lavoratori e l’intera società civile senese producendo, per errore o per dolo, una contabilità non veritiera e contro coloro che ne fossero stati gli eventuali ispiratori, gestendo un bene pubblico senza rispettare principi etici. Coloro che hanno compromesso il bilancio dell’ateneo ne devono rispondere; non si possono chiedere sacrifici ai lavoratori e alla città senza aver stabilito le responsabilità e risarcito il danno finanziario. Solo dopo questo accertamento si potrà partire per un’operazione di risanamento che sarà inevitabilmente dolorosa, ma che gli organi accademici dovranno compiere con criteri di giustizia e equanimità, consapevoli che le conseguenze ricadranno sull’intera città. Per questo gli enti locali cittadini, pur nel pieno rispetto dell’autonomia universitaria, sono chiamati a svolgere una funzione più attiva di collaborazione e sostegno, anche di fronte a possibili iniziative governative che potrebbero essere inutilmente punitive e solo strumentali.
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Questi uffici trovano sacrosanto quanto affermato dalla Dott.ssa Vigni e osservano che in poche righe la candidata abbia sintetizzato in modo esemplare quali dovrebbero essere i ruoli, evidentemente non rispettati sino ad oggi, di tutti gli attori di quella che appare sempre di più come una farsa che rischia seriamente di tramutarsi in una tragedia epocale per la Città.
L’unico modo per farlo.
«Mai dubitare che un piccolo gruppo di cittadini consapevoli e attenti possa cambiare il mondo: è sempre stato l’unico modo per farlo.» Margaret Mead, antropologa.
Relatore ad una laurea in giurisprudenza segnalavo a commissari e candidati la mancanza di vivacità e pure di genuinità di una situazione ridotta a mera cerimonia e inutile rito, insomma una sceneggiata.
Una arguta docente di materia giuridica replicava, con inaspettato omaggio alla onestà intellettuale, che la mia doglianza era destinata a non dar esiti perchè ci si trovava davanti a gente “senz’anima”.
L’episodio è emblematico di un degrado umano che è ahimè accentuato proprio nel mondo universitario e proprio in quelle facoltà mediche e giuridiche ove sono in gioco vita e salute con dignità e libertà.
Ne fa fede un recente sfogo di un anziano esperto:
http://agingblog.wordpress.com/ Si invecchia male!
Anche a Siena ormai preda di fenomeni putrefattivi tutto continua a girare, tipo manicomio criminale.
«In particolare chiedo di verificare la possibilità che l’Università si costituisca parte civile» Laura Vigni
…scusate l’ignoranza, ma non ho capito! Il riferimento generico all’ “Università” mi preoccupa! Io credevo che fossero le vittime della mal-“governance” dell’università a doversi costituire parte civile. Forse è chiaro a tutti, ma detto così suona quasi come se l’aguzzino volesse costituirsi parte civile contro i suoi stessi crimini… spero di aver capito male!
Assolutamente no. Non hai capito male e il discorso di Laura Vigni non fa una piega. Una cosa sono i soggetti che possono costituirsi parte civile contro i presunti (si fa per dire presunti) manigoldi, un’altra è l’invito all’Ateneo in quanto persona giuridica di costituirsi parte civile attraverso i propri rappresentanti legali contro i dipendenti infedeli che tanti danni hanno causato. Naturalmente è malizioso l’incedere di Laura Vigni perché sa benissimo che la cricca ai cui vertici ora stanno saldamente (C)Riccaboni e Fabbro se ne guardano bene anche solo dal passarci vicino alla Lizza in quanto presumibilmente e più che presumibilmente collusi con quanti hanno causato il disastro.
Questi uffici colgono l’occasione ancora una volta per elogiare l’uscita pubblica di Corradi e Vigni e per deprecare il vergognoso discorso demagogico del Ceccuzzi.
Di questi uffici
Cesare Mori