«Chiediamo che gli impegni siano rispettati e non riciclati con scopi propagandistici nella campagna per le elezioni del Rettore»

Marco Tomasi - Angelo Riccaboni (Gil Cagnè) - Francesco Frati

Marco Tomasi – Angelo Riccaboni (Gil Cagnè) – Francesco Frati

Magnifico Rettore
Egregio Direttore Generale

Lo scrutinio delle domande per le progressioni orizzontali 2015 e la stesura della graduatoria provvisoria, sono stati condotti in tempi rapidissimi, ed è una velocità che contrasta con la lentezza e la dilazione con cui sono stati effettuati i controlli. Non è possibile che dall’inizio dell’anno ancora non si sia provveduto.

Ci sembra una pretesa lecita quella di veder conclusa la pratica, conoscere la graduatoria definitiva e avere l’incremento stipendiale nella busta paga di giugno 2016. Nello stesso mese chiediamo che sia data l’IMA maggiorata a chi non ha fruito delle progressioni.

Non basta! Abbiamo nei confronti dei colleghi anche l’obbligo morale di sollecitare che si affronti la questione delle PEO 2016. Chiediamo di conoscere l’importo del fondo disponibile e che ci sia la volontà di bandirle entro il corrente anno, come prescrive il CCNL.

Vorremmo altresì che le progressioni per i neoassunti in categoria B1 – derivando da un obbligo di legge – non gravassero sul fondo per l’accessorio, ma, com’è avvenuto in altri atenei, fossero pagate con altre risorse.

Gradiremmo leggere il verbale dell’ultima seduta di contrattazione, specialmente nella parte in cui il Direttore Generale assicurò ai presenti che le pratiche per le PEO 2015 sarebbero state definite entro il mese di aprile 2016.
Abbiamo una dignità; non mendichiamo oboli, ma rivendichiamo diritti e abbiamo la pretesa di chiedere che gli impegni siano rispettati e che le parole spese a favore del personale tecnico amministrativo siano sentite come un obbligo da adempiere e non come argomenti allettanti da riciclare con scopi propagandistici nella campagna per le elezioni del Rettore.

La RSU e tutte le sigle sindacali ci sono!

Flc-Cgil, Cisl, Cisal Università Siena, Cisapuni,Uil-Rua, Usb P.I.,Ugl, Rsu d’Ateneo.

Le alchimie dei numeri: con la contabilità economico-patrimoniale l’Ateneo senese è addirittura in attivo

Toto-piacere

«… non è il momento di cedere alle pressioni sindacali…» (M. T.)

RSU d’Ateneo, Cisal, Cisapuni, Cisl, Flc-Cgil, Ugl, Uil PA-UR, Usb P.I. – Sono settimane d’intenso lavoro, confronto e attesa. Ieri è stato approvato il bilancio consuntivo 2013, con solo sei mesi di ritardo, ma c’erano dei problemi per la chiusura definitiva del bilancio 2012, ci torneremo con comunicato apposito. Comunque è molto interessante leggere come, con la contabilità economico patrimoniale, siamo addirittura in attivo, le alchimie dei numeri sono una scienza quasi esoterica.

Il magnifico nella sua lunga comunicazione ci ha “incuriosito” con una frase: «Il risanamento della gestione annuale è stato perseguito senza incidere sui livelli occupazionali, nonostante le sollecitazioni ricevute in tale direzione». Sarà, mica, il caso di dare spiegazioni ufficiali in proposito? Non crediamo sia l’edicolante a suggerire di toccare i livelli occupazionali, chiediamo una risposta chiara e precisa.

Sono settimane di attesa per avere il pagamento definitivo delle voci previste dal Contratto integrativo 2011 e quelle non soggette a valutazione del Contratto integrativo 2013, ultrattivo nel 2014 e le voci del Contratto integrativo degli EP. Col mese di ottobre abbiamo visto non è stato pagato niente, ora si attende novembre e non attenderemo oltre dopo novembre… ogni attesa ha un termine e il 25 novembre è quello fissato, non arbitrariamente, ma nei contratti firmati tra le parti.

Nel 2010 c’era chi suggeriva al magnifico di non cedere alle pressioni sindacali, ma qui non si tratta di pressioni sindacali, che ultimamente il magnifico ha definito pressioni di tipo “mafioso”, no, qui si tratta di onorare i contratti firmati in data 22 settembre 2014, a seguito di delibere del CdA. Se chiedere questo è fare pressioni, a nostro avviso, non si comprende bene la lingua italiana.

Non si comprendono nemmeno le conseguenze, intese come responsabilità personale, di una mancata corresponsione delle spettanze previste dai contratti. Qui si deve ricordare al CdA, ai suoi componenti, che nella prossima seduta richiami il magnifico al rispetto delle sue deliberazioni e al rispetto dell’organo di governo di questo Ateneo.

Altra scadenza interessante è stata quella della nomina del nuovo Direttore Generale. Tutto in regola, nulla da eccepire, ma forse, scriviamo forse, poteva essere il caso di prevedere un passaggio informativo con una presentazione anche al tavolo sindacale e ci permettiamo di aggiungere il Consiglio studentesco, no? Poi c’è da dire che, finalmente, ce l’abbiamo fatta a nominare il Direttore Generale, sono esattamente due anni e otto mesi che si doveva fare in base al nuovo Statuto che risale al febbraio 2012! Come si possa giustificare questo ritardo non si sa, e forse nessuno ne chiederà conto al magnifico. Certo è che il ritardo ha obbligato l’Ateneo a scrivere documenti incomprensibili come il Regolamento di Amministrazione Finanza e Contabilità che recita Direttore Amministrativo/Generale in tutto il testo, e questo perché non si è proceduto per tempo alla nomina. Ora, finalmente si potrà vedere se riusciamo ad applicare lo Statuto. Suggeriamo al magnifico di fare l’ultimo passo per dare piena applicazione al testo statutario: nomini il CUG! Lo abbiamo chiesto mesi fa ma niente, silenzio… Non vogliamo entrare nel merito della scelta, di norma non giudichiamo l’operato di una persona prima, ma dopo. Ci auguriamo solo che con gli anni Marco Tomasi abbia capito meglio come si affrontano le relazioni sindacali, e la delicatezza di certe affermazioni rese in passato sui sindacati a Siena.

La nomina è stata oggetto di molte chiacchiere, nelle passate settimane, arriva Tizio, no Caio. Poi alla notizia del nome presentato in Senato lunedì scorso, la tensione si è sciolta ed è stato tutto un susseguirsi di Marco lo conosco, sono suo amico, ci vado a cena, sono vicino di ombrellone, ecc. Queste affermazioni vengono da diversi docenti. La natura umana è curiosa perché mai si dovrebbe sentire la necessità subito di farsi vedere vicino a colui che rappresenta la novità? Succede ogni volta che arriva un nuovo Direttore Amministrativo/Generale e, se permettete, fa sorridere, denota forte insicurezza. Ognuno vive come vuole, noi invece abbiamo una sola certezza, vogliamo ciò che ci spetta e poi se siamo in attivo per la prima volta da sette anni sarà arrivato il momento, no?

Tempi duri per gli apprendisti stregoni che guidano l’ateneo senese

Bucoverita

L’Università di Siena condannata a pagare il salario accessorio e soccombe anche nelle spese

Uil-Rua – Csa della CisalUniversità. Con la sentenza del 13 Maggio il Tribunale di Siena ha affermato il diritto alla retribuzione accessoria per il personale dell’Università di Siena come invocato fin dal principio dalle OOSS – Uil-Rua – CISAL che incoraggiavano le cause dei singoli dipendenti. Il Tribunale ha condannato l’Università al pagamento dell’accessorio oltre alle spese e gli interessi legali relativamente all’anno 2011, dichiarando cessata tra le parti la materia del contendere per l’anno 2012 visto che è stato sottoscritto un contratto collettivo da alcune  organizzazioni sindacali.

Con questa sentenza c’è l’affermazione del principio che la retribuzione si compone di una parte fissa e una accessoria, ma entrambe  facenti parti del trattamento fondamentale del personale, e che questa non è nella disponibilità né dell’ateneo né degli organi vigilanti. Inoltre è stata sconfessata la road map che prevedeva un accordo in cui l’Ateneo avrebbe conguagliato al Mef risorse erogate in eccedenza, devolvendo l’intero ammontare 2011 a scapito dei lavoratori, scaricando sugli stessi le scellerate scelte delle gestioni precedenti. L’ultimo goffo tentativo di dichiarare nullo il contratto disdetto unilateralmente solo nella parte economica e non quella giuridica ha danneggiato ulteriormente l’Ateneo condannato a pagare perfino le spese legali.

Ricordiamo che senza la presentazione dei ricorsi anche il 2012 avrebbe ricevuto il blocco illegittimo da parte dell’amministrazione, tanto che la contrattazione si è svolta tardivamente nel corso del 2013 al solo scopo di limitare i danni, permettendo a qualche sigla di appropriarsi di meriti che francamente non ravvisiamo perché a nostro avviso se non ci fosse stato l’accordo, che riduce le somme erogate a titolo di accessorio, le spettanze dal 2012 in poi sarebbero state congrue e pari a quelle 2011, mentre invece sono ridotte dall’accordo.

La Uil e la Cisal a questo punto chiederanno all’Università di ripristinare le spettanze 2011 per tutti i lavoratori (e non solo per i ricorrenti vincitori) al fine di evitare l’attivazione di tanti nuovi ricorsi per tutti coloro che non hanno partecipato alla prima tornata; e vista la decisione del Giudice, ogni sconfitta porterebbe costi aggiuntivi per il ristoro delle spese legali. La condanna inflitta dal Giudice del Lavoro di Siena – Delio Cammarosano – conferma  il nostro giudizio negativo verso chi ha optato per una simile scelta: inopportuna in quanto si è rivolta alla parte più debole del sistema, incompetente rispetto a chi l’ha decisa, dimostrando scarsa conoscenza dei diritti dei lavoratori e del sistema che si vorrebbe amministrare.

Un grazie a quanti hanno sostenuto e condiviso le nostre scelte,  supportate dagli Avvocati Alessandro Cassigoli e Luigi De Mossi.

Quella processuale è stata l’unica via per ottenere quanto stabilito dalle norme contrattuali e battere un ingiustificato sopruso

La Confsal Federazione Snals Università – Cisapuni esprime tutta la propria soddisfazione per aver ottenuto, grazie all’abilità e alla tenacia dei propri legali Alessandro Cassigoli e Luigi De Mossi, il riconoscimento dell’illegittimità della sospensione del salario accessorio a far data dal 1/1/2011 messa in atto dall’Amministrazione dell’Ateneo.

L’oggetto dei ricorsi presentati era il salario accessorio per l’intero anno 2011 e di quello è stata ottenuta la restituzione nonostante i ripetuti dinieghi dell’Amministrazione e la scarsa collaborazione, per non dire la contrarietà ai ricorsi, di alcune sigle sindacali che oggi saltano inopinatamente sul carro dei vincitori.

Auspichiamo che l’esito di questa vertenza, chiusa in modo totalmente positivo per i ricorrenti e con la condanna dell’Amministrazione al risarcimento e al pagamento delle spese processuali, instradi le future contrattazioni verso comportamenti più corretti e legittimi, pur nel rispetto di ciascun ruolo. Duole dover constatare che quella processuale sia stata l’unica via per ottenere quanto stabilito dalle norme contrattuali e non; altresì duole considerare la mancata unità sindacale di fronte a quello che, come messo nero su bianco dal giudice, appariva – e lo abbiamo sostenuto sempre e con pervicacia – un sopruso del tutto ingiustificato.

I sindacati insistono sulla mozione di sfiducia nei confronti del Direttore amministrativo dell’Ateneo senese

Rsu d’Ateneo, Cisal, Cisapuni, Cisl, Flc-Cgil, Ugl-Intesa, Uil-Rua, Usb PI. Nell’ordine del giorno del CdA di lunedì 25 giugno non è stata inserita la mozione di sfiducia nei confronti della Direttrice Amministrativa richiesta dai rappresentanti del personale tecnico e amministrativo in CdA su mandato dell’assemblea, della Rsu d’Ateneo e delle OO.SS. Pretendiamo che sia immediatamente inserita all’ordine del giorno.

In merito al trattamento economico accessorio (TEA) tutto ciò che abbiamo sempre rivendicato nei passati 18 mesi a seguito della nota del MEF è stato confermato: obbligatorietà del pagamento del salario accessorio; obbligatorietà della certificazione dei fondi da parte del Collegio dei Revisori dei Conti; obbligatorietà della riapertura della contrattazione integrativa a prescindere dallo squilibrio finanziario, detto buco. Ad oggi, però, tutto questo non ha prodotto alcun risultato. Assistiamo ancora al balletto del cifre sulla determinazione dei fondi dal 2000 al 2009. I conteggi sono stati rifatti almeno 9 volte ottenendo sempre un risultato differente. Questa incapacità ci obbliga a rifiutare qualsiasi risultato che ci verrà infine presentato e di rifare i conteggi con consulenti di parte.
Per tutto quanto sopra scritto non possiamo fare altro che insistere nel dichiarare la nostra totale sfiducia nei confronti dell’operato della Direttrice Amministrativa. Ci aspettiamo dal Rettore e dalla Direttrice Amministrativa come unico segnale di apertura e conciliazione il pagamento per intero del TEA per l’anno 2011. Come potete pretendere che prestazioni lavorative già rese nell’anno passato non siano retribuite per intero? Chiedete a tutto il personale di affrontare un disagio e un sacrificio grandissimo con la nuova, confusa e complessa, riorganizzazione retribuendoci come? Il recupero che per ora è stato richiesto dal MEF entra in pieno conflitto con l’autonomia universitaria. È curioso come l’autonomia venga rivendicata per tutelare la proroga illegittima dei rettori di molti Atenei italiani contro il MIUR e non venga minimamente ricordata per le richieste legittime del personale tecnico e amministrativo di questo Ateneo che non chiede nulla di più di quello che gli spetta. Sacrificare, oggi, l’autonomia universitaria per il personale tecnico e amministrativo può sembrare poca cosa, ma segna un brutto precedente che ricadrà anche su chi si sente tanto tutelato nella sua funzione.