Verso la LUMPS (Libera Università del Monte dei Paschi di Siena)

LumpsCosimo Loré. L’agosto 2009 non è un mese che inizia come gli altri per chi all’ateneo senese ha dedicato la vita: abbiamo saputo che l’università non sarà più nostra per il ruolo dell’antica banca senese e l’«intervento decisivo di Comune e Provincia di Siena nella costituzione della “task force”» impegnata a realizzare «un nuovo progetto di Università»; il che potrebbe apparire logico, visti gli incommensurati abusi compiuti da coloro che l’hanno gestita.

Ma si può iniziare questa nuova fase lasciando ognuno al proprio posto e quindi anche coloro che hanno generato la voragine? Evidentemente vanno individuati e rimossi coloro che hanno fatto a pezzi un ateneo che aveva resistito a quasi ottocento anni di storia.

Esiste un filo rosso che unisce causalmente le scelte attuali allo scempio perpetrato dalle precedenti amministrazioni, con relativo corteo di complici e cortigiane che hanno dato manforte in un saccheggio al patrimonio mobiliare, immobiliare, nonché scientifico, storico e morale. Quelli che han fatto la bella vita a spese della comunità accademica, grazie alla maledetta autonomia hanno massacrato, senza ritegno, non solo le casse prima e le cose poi, ma anche il ricordo e il rispetto che la Scuola Senese si era conquistato.

Non c’è bisogno di cospicue conoscenze criminologiche per comprendere che sono stati assoldati plotoni di impiegati non per ragioni umanitarie, bensì per costituire una corte di collaboratori-elettori. Invece di procedere alla ricerca dei colpevoli e al recupero della refurtiva e di sfoltire gli impiegati informatizzando l’ateneo, preso tardivamente atto delle casse orrendamente sfondate, si è azzerata ogni forma di finanziamento della ricerca, rendendo la nostra università unica sia per l’iniquità amministrativa che per il blocco totale di ogni arruolamento, trasferimento e progressione di carriera dei soli docenti, ma non degli amministrativi, per i quali si inventano uffici e ruoli…

Ora che siamo in piena università degli impiegati si infierisce nel vilipendio del cadavere del corpo docente: ai più anziani ricercatori e professori è rivolto un caloroso invito al prepensionamento!