Dimensione Autonoma Studentesca (DAS). Il DAS, dopo settimane di riflessione politica ha deciso di inviare questo comunicato alla stampa cittadina. Una decisione difficile, presa dopo che la Procura della Repubblica ha convocato i rappresentanti degli studenti per interrogarli in merito alle elezioni rettorali. Un comunicato che arriva dopo una serie di esposti, interrogazioni, relazioni e rinvii di nomine in un momento in cui questa nostra Università ha bisogno di chiarezza, rigore e responsabilità.
Gli studenti non ci stanno ad essere additati come responsabili di irregolarità nelle elezioni a Rettore. Non ci stanno, non ci stiamo. Noi studenti del DAS siamo stati fin troppo spesso accusati di essere degli untori che, denunciando pubblicamente la decadenza dell’istituzione accademica, farebbero sponda a detrattori che vogliono la chiusura del nostro Ateneo. È forse giunto il momento che l’amministrazione dell’Ateneo (centrale così come nelle Facoltà) si faccia un esame di coscienza, anche alla luce della relazione degli ispettori ministeriali che – ancora segreta – sta già facendo tremare troppe persone. Un momento catartico, che permetta di creare insieme un nuovo modello di Università, dopo il crollo presente e la bomba atomica chiamata DDL Gelmini. Una riflessione da parte di quelle persone le quali, accusando noi, cercano di occultare un marcio che, per quanto nascosto, continua a palesarsi.
Alla luce di queste riflessioni appare evidente la necessità di rifondare in toto la comunità accademica, ormai sfilacciata per via di interessi particolaristici e già pronta a spartirsi le macerie accademiche che rimarranno dopo la deflagrazione dell’ordigno Gelminiano. La cogenza di ricreare un sentire comune tra lavoratori, studenti e poi docenti non può però basarsi su presupposti poco chiari.
Per questo motivo ci interroghiamo sull’esigenza, ad oggi, di andare avanti con la nomina di un nuovo Rettore che dovrà guidare il nostro Ateneo in una situazione che quotidianamente diventa più difficile. Un Rettore che verrebbe nominato in circostanze pregiudiziali per l’interesse della nostra Università, con una elezione su cui la Procura sta investigando e sulla quale troppi interessi terzi – politici e finanziari – si sono evidenziati. È infatti necessario che la figura del nuovo Rettore sia riconosciuta da tutti, senza che forze esterne, con finalità aliene al mondo accademico, possano continuare a delegittimare l’Università di Siena, come stanno facendo ormai da mesi. Non vogliamo un commissario governativo. Ma ci interroghiamo se – forse – non sia necessario procedere a nuove elezioni a Rettore, senza “tramini”, senza macchie, senza pregiudiziali. Per questo chiediamo al professor Riccaboni di fare un passo indietro, e al decano dell’Università di indire nuove elezioni a Rettore, nell’impegno comune, da parte di ognuno, per una completa trasparenza in tutti i procedimenti decisionali dell’Ateneo.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/24/game-over-ateneo-fallito/73424/
Una gran bella proposta… non la condivido in pieno ma è seria, meditata, da tenere nella massima considerazione… bravi ragazzi!!!
Game over! Atenei falliti
Una società dove non contano i fatti ma le parole, che non devono riferire la verità ma esser consone a un bon ton che non ferisca la vanità dei capetti locali e non interferisca con il vile tran tran di opportunisti ed ignavi, è destinata a veder fallire ogni propria istituzione.
Quel che da anni è documentato e denunciato, per dovere di cronaca oltre che per la propria e altrui salvezza, con brutale brevità e per noi poco decorosa e molto dannosa pubblicità lo sbatte in prima pagina il poco malleabile e molto austero ministro dell’Economia.
Naturalmente a Siena un trafiletto smilzo e tutti, anche i misteriosi (per chi?!) scassinatori che ci hanno così ridotto persistono – ancor riveriti dai loro lacchè – nell’intrallazzo e nell’inciucio con coloro cui dovremmo consegnare la nostra spes sine spe! Eh?
A maggiore ragione se si considera che nessuno dei direttori amministrativi subentrati negli anni del “buco” ha mai proferito una parola, forse perché soddisfatti alla stregua dei magnifici rettori dell’epoca destinatari di lauti emolumenti di cui dovranno prima o poi rendere conto.
Come quei soldi inerenti quelle “spese diverse” su cui resta inevasa una interrogazione di un consigliere di amministrazione. I docenti che tacciono in un silenzio che pare assenso a condotte rivoltanti si stupiranno a trovarsi davanti al cartello di “chiusura per fallimento”?!
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/24/game-over-ateneo-fallito/73424/
…io la proposta di nuove elezioni l’avevo fatta già un po’ di tempo fa, ma ero stato “bocciato” perché sembrava un’accusa palese di brogli elettorali in assenza delle evidenze del caso!
Ma nel tempo le cose cambiano, e allora chiedo: cosa si sa? I “brogli” sono stati accertati? Se sì, in primo luogo i colpevoli vengano individuati e assicurati alla Giustizia… perdinci!!! O vogliamo continuare a chiudere gli occhi e a lasciare impuniti i malfattori? (senza contare che, se rifacciamo le elezioni e lasciamo i malfattori a piede libero, sarà come non aver fatto nulla!)
Se invece brogli non ci sono stati, chi è stato eletto governi in accordo con il mandato che ha ricevuto. Non è assolutamente scontato né necessario, in Democrazia, “riconoscere” chi governa perché chi governa lo fa (ed è necessario che lo faccia) in nome e per conto di tutti, anche (e sarei per dire soprattutto) di coloro che non lo hanno votato e non lo vedono come la soluzione dei problemi.
La sfiducia diffusa nel nuovo rettore (chiunque esso sia!) è il risultato dell’esperienza e della conoscenza della storia… e la storia può insegnare molto a chi decide di non ignorarla.
Forse un nuovo rettore è solo un nuovo “esperimento” di risanamento… che magari può ma potrebbe anche non andare in porto (e allora che si fa???)… il che ci riporta alla logica e alla necessità del commissario.
Quanto alla soluzione dei problemi del nostro ateneo, poi, trovo veramente singolare e significativo che sia un ministro della Repubblica a dirci che dobbiamo liberarci dei Baroni!!! Possibile che se ne sia accorto solo lui? E possibile che, se questa è la consapevolezza dei nostri governanti, nessuno sia in grado di fare nulla per estirpare questa erbaccia?
Molto giusto, caro prof. Lorè, uno dei pochi professori senesi non annichilito dalla crisi! Io ormai sono ad altra università da anni, fortunatamente, ma quel che più meraviglia nella vicenda senese, che cerco di seguire nonostante tutto, è l’elettroencefalogramma, di fatto ormai piatto, dei docenti, a cominciare – e Dio mi perdoni! – dai rettori, quello in carica e quello che dovrebbe subentrare… fanno giochetti ma niente di serio, di propositivo reale, solo toppe: sembrano dei politici; o lo saranno piuttosto? Del resto l’Ateneo ha sofferto proprio di questo: come nessun altro Ateneo è stato travolto dall’impegno nella politica: prima Berlinguer, poi Tosi aspirante ministro sulla sua scia… nessun’altra università ha avuto deviazioni così evidenti dalle sue funzioni naturali… e i docenti hanno assistito attoniti a questa mutazione genetica che intanto permetteva di incassare tanti posti di docente e di personale ausiliario, a carico di Pantalone naturalmente. Certo che si potevano dar servizi altrove inesistenti! Certo che si poteva svettare! Ma solo nelle classifiche italiane. I prudenti avevano capito che era tutta aria fritta: per comprare dei consensi politici. Che pena…
Mario Ascheri
Prof. ordinario di Storia del Diritto medievale e moderno
Uniroma3
…io uso dividere coloro che tacciono su questo sfascio senese, caro professor Ascheri e caro Cosimo, in due categorie ben distinte:
– gli interessati (o collusi) che avendo tratto vantaggi dalle precedenti gestioni, non se la sentono di venire allo scoperto… perché non si sputa nel piatto in cui si mangia… e neanche in quello nel quale si è mangiato… non porta bene!;
– gli ignavi, che significativamente Dante collocava nell’ Antinferno perché considerati indegni sia delle pene dell’inferno che delle gioie del Paradiso
Io credo, come ho detto tante altre volte, che i secondi siano peggiori dei primi.
Purtroppo i collusi a Siena sono la maggioranza (e ben si capisce il perché…)… anche quando si vota…
Mi avvertono meravigliati del post qui caricato. Chiedo umilmente scusa.
In realtà in questo blog è del tutto pleonastico, visto che si tratta di valutazioni espresse mille volte.
L’originale qui riprodotto aveva invece senso: nel blog del Fatto quotidiano come adesione al post dell’amico Cosimo per dare un’idea della situazione.
Giudizio un po’ forte ma che esprime come sia difficile andare al di là delle due categorie di colleghi di cui parla correttamente Mastrangelo.
Ed è veramente penoso. Avevo sentito parlare di un gruppo capitanato dal prof. Vicino, che mi dicono persona seria e capace: ma che fine ha fatto? Non sarebbe il tempo di uscire allo scoperto?
Al di là dell’emergenza – domani le Liste Civiche, aderendo alla manifestazione, faranno una loro proposta che non anticipo naturalmente – mi sembra che dovrebbe essere urgentemente avviata la discussione sulla governance. Questo sistema ha avuto più buchi di un colabrodo, ma il modello Gelmini Vi convince? A me sembra semplicistico.
Come al solito o spesso (ad es. nel 3+2), il legislatore non capisce che le situazioni sono diverse e non si può applicare un unico schema senza provocare disastri.
Ogni centro ha i suoi problemi (ma da noi si sa come si chiamano: assenza di libero dibattito, partito prenditutto, crisi delle fonti straordinarie di finanziamento ma perdurante onnipotenza della banca ecc.) e la governance va studiata specificamente in funzione di quelli. Questo blog può avere un ruolo importante. Utilizzatelo cercando di non sfilacciare il dibattito su questioni irrilevanti.
In bocca al lupo a tutti per domani!
Ma allora è proprio vero che Lei è di quelli che non si riesce a tenere, professore!
Che mi fa, mio Dio?
Così non si autoesclude dalla carica di commissario? Invece temo che ce ne sarà bisogno, ma c’è commissario e commissario, no?
Non ho votato Riccaboni, non ho gioito alla sua elezione, ma non vedo perché dovrebbe “pagare” lui una certa… superficialità (oggi sono in bòna!) nel gestire vari aspetti della “res” universitaria.
Andiamo al sodo: iniziamo intanto a capire quali dovevano essere i compiti dei revisori dei conti e valutare il loro operato civilmente e penalmente.
Niente di personale, ovviamente, ma sarebbe un bel bandolo per strigare la matassa…
Che sembra sempre più il nodo di gordio!
…appartengo al partito di Chiamatemi Ismaele, Der Kommissar e Rodolfo: per ora non ha un nome e siamo in quattro, ma se gli uomini son come le nespole…
http://it.paperblog.com/col-tempo-e-con-la-paglia-si-maturano-le-nespole-meddrhe-mespilus-germanica-l-50999/
Anch’io sono del partito del Kommissario, se questo intende l’amico Cosimo.
Un altro mandato rettorale “al buio” non possiamo certo permettercelo.
Per quanto riguarda il “da farsi”, è sconfortante confrontare le dichiarazioni di Tremonti contro i baroni («La riforma dell’Università è positiva ma bisogna porre fine ai poteri dei baroni») e la labby nazionale dei rettori («Se uno vuole avere un’idea di cosa era l’università sovietica bisogna avere un contatto con la conferenza dei rettori».)http://www.corriere.it/cronache/10_settembre_11/rettori-italiani-urss_49cc4794-bd6f-11df-bf84-00144f02aabe.shtml , con la realtà http://www.agenparl.it/articoli/news/news/20101007-universita-zazzera-idv-bocciato-emendamento-anti-baroni-ora-battaglia-in-aula .
Certo, prof. Mastrangelo, io sono esterna, ma non posso che tifare per il commissario dopo aver saputo della relazione Mef. Nessun rettore può rimediare o almeno non lo possono i due attuali.
L’Ascheri ha ragione: encefalogramma piatto. Non è un grande complimento, lo ammetto, ma a un certo punto va detto. Ha ragione a rifiutarsi come commissario, bravo.
Quel Machiavelli mi deve spiegare: dopo l’incontro al Ministero con il MPS cosa può sperare dal ‘nuovo’ rettore? Via, un minimo di serietà! L’aveva messo nel suo programma elettorale, a proposito? Controllate, ne dubito. Assai. Da mamma, da massaia, da semplice impiegata, e anche da persona che non vuol farsi prendere in giro, Machia’!
Aiuto, Signori professori! Come mai nessun commento alla manifestazione di ieri?
Io sono passata in piazza Salimbeni soprattutto per sentire la proposta annunciata delle LCS, ma non han parlato, perché? Un’altra volta censurate? Nei giornali ugualmente: non ho visto niente!
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