Le parole d’ordine per seguire la vicenda della “svendita” delle lauree sono: abbuonare esami, abbuonare crediti, recupero crediti, riconoscimento crediti. Ma l’obiettivo delle università è il solito “far soldi” e il risultato è assicurato: “lo scadimento dell’offerta formativa”. Si scriveva su questo blog il 27 marzo che «presto la laurea sarà portata a casa dal fattorino, telefonando, sullo schema del ”pronto pizza”. La situazione è seria e il degrado è inarrestabile». L’Ateneo di Siena è stato il primo: sono stati “svenduti” 2.350 titoli di tutti i corsi triennali della Facoltà di Medicina e 9.000 lauree del corso di laurea in scienze dell’amministrazione verranno consegnate nei prossimi anni al prezzo di 300 € cadauna già versati. La risposta nelle altre università non si è fatta attendere, come si vede dagli articoli di Giuseppe Caruso e, in precedenza, di Gian Antonio Stella, Cristiana Gamba, della Sinistra Universitaria di Siena o di S.M..
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