«Dalle vicende dell’università di Siena emerge la mancanza di trasparenza assurta ad ordine di governo»

Ci hanno segnalato la lettera di una ricercatrice, pubblicata dal QN (Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno) del 7 dicembre 2010, che critica la mancanza di trasparenza nell’università di Siena ed esprime apprezzamenti su “il senso della misura”. Ringraziamo la gentile lettrice e pubblichiamo di seguito la sua lettera.

 

PARENTI ALL’ATENEO E MURI DI GOMMA

Eliana Carrara (Siena). Gentile dottor Mascambruno, chi le scrive è una ricercatrice universitaria contraria alla riforma Gelmini, ma non per questo non consapevole delle magagne del sistema universitario, a proposito del quale il tanto sbandierato merito suona tristemente beffardo sulle labbra di chi è ricorsa ad ogni tipo di escamotage per superare prove altrimenti insuperabili. Ma non è per questo che le scrivo: i vizi e le inqualificabili storture sono noti a tutti i lettori un minimo avvertiti (e, per limitarci alla piaga delle parentopoli universitarie, volumi sono pubblicati da tempo e di continuo, senza peraltro smontare di un centimetro il muro di gomma e di connivenze, di destra, di sinistra e di centro, che hanno reso il mondo accademico un coacervo di mogli, di figli, di nipoti, di… e quant’altro di questa serie).

Vorrei segnalare a lei e ai suoi lettori un elemento se possibile ancora più grave, che emerge dalle vicende dell’Università senese e delle sue pesanti sofferenze economiche: la mancanza di trasparenza assurta ad ordine di governo. Come cittadina toscana, pagante le tasse, ciò mi indigna. Le allego qui di seguito il link al blog di chi, almeno a mio avviso, sta provando a far uscire il tutto dalle nebbie più fitte: http://ilsensodellamisura.com La ringrazio della sua attenzione e le porgo i migliori saluti.

12 Risposte

  1. Un comunicato delle organizzazioni sindacali in merito all’incontro di ieri tra rettore e Direttore amministrativo e personale tecnico ed amministrativo.

    Un “Angelo” caduto dal cielo

    La RSU e le sottoscriventi OO.SS. (CISAL, CISL, CISAPUNI, RdB/USB, UGL, UIL RUA) richiamano con urgenza l’attenzione di tutti i colleghi.

    Le decisioni che intende assumere l’amministrazione a carico del personale tecnico-amministrativo sono pesanti e serie e indicano chiaramente l’indirizzo politico del neo-Rettore Riccaboni: risanare le casse dell’Ateneo senza preoccuparsi di far emergere le responsabilità, schiacciando il personale tecnico amministrativo!

    L’idea dell’Amministrazione è quella di recuperare i soldi, che il MEF avrebbe detto siano stati erogati in più, decurtando il fondo del salario accessorio per i prossimi tre anni della somma corrispondente. Di fatto si azzera tutto il fondo.

    Il Direttore Amministrativo ha dichiarato ieri che da gennaio non ci sarà più salario accessorio!

    Tutto questo nonostante vi siano norme, a cui si appella il Direttore Amministrativo, la cui interpretazione è dubbia e su cui va fatta una riflessione. La volontà però è quella di non confrontarsi, ma imporre con la scusa che c’è la crisi!

    Invitiamo tutti i colleghi a rifiutarsi di fare ore in più, non prestiamo un’ora in più del nostro tempo ad un’Amministrazione che ci strozza. Cominciamo a far vedere chi tira avanti questa baracca! Il 14 dicembre alle 9.30 tutti fuori dalla Prefettura per manifestare la nostra rabbia! Presidio!

    Nell’incontro di ieri, mentre da un lato si sbandieravano legalità e trasparenza, in verità si invitava il personale al silenzio: non rivolgersi alla Magistratura con esposti e denunce contro l’Amministrazione, e accettare passivamente una decisione che indica la volontà di coprire le precedenti responsabilità amministrative sulle spalle dei lavoratori tecnici-amministrativi!

    Siamo scesi in piazza per chiedere Trasparenza, Legalità e Verità e continueremo a farlo, a costo di una nuova mobilitazione che si rivolga questa volta non tanto alle Istituzioni sorde e cieche ai nostri bisogni, visto che ora hanno un amico sulla poltrona, bensì alla Magistratura, che sveltisca le sue indagini e accerti responsabilità e relativi oneri!

    Nessun risanamento è possibile se non poggia sui valori fondamentali della Giustizia sociale!

    Siena 10 dicembre 2010

  2. … ma la CGIL non c’è ? …

    … e pensare che Iacoboni, per contratto, deve chiudere le assemblee …

    … credo che da questo articolo possa venir fuori qualche dato e/o considerazione interessante :
    http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/universita-a-trieste-233-professori-in-meno-in-dieci-anni/2928109

  3. @ pane al pane che consiglia di leggere l’articolo riguardante la perdita in 10 anni di 233 docenti all’Università di Trieste rispondo che a Siena è ancora peggio.

    Siena
    Al 31 dicembre 2008: 1059 docenti
    Al 10 dicembre 2010: 932 docenti
    In 2 anni si sono persi 127 docenti

  4. Martedì 14 dicembre tutti in Presidio davanti alla Prefettura

    Alle 9.30 manifestiamo sotto la Prefettura, in Piazza Duomo, tutta la nostra delusione e rabbia per l’ennesima beffa a cui saremo chiamati ad assistere.

    L’amministrazione dell’Università ha già deciso che, per errori commessi da pochi sul salario accessorio, dovranno pagare tutti.

    Il Prefetto, la città e le istituzioni devono capire che la crisi non l’hanno determinata i tecnici amministrativi e che non possono pagare solo i tecnici amministrativi.

    I tagli che cadranno sui salari del personale contrattualizzato sono pesanti, e per molti, troppi, colleghi insopportabili. Da gennaio vista la posizione dell’Amministrazione perderemo in media € 120 mensili in busta paga!

    Per questo motivo lanciamo il presidio sotto la Prefettura.

    Chiediamo pertanto a tutti i colleghi di assentarsi, timbrando l’uscita, dal proprio posto di lavoro e comunicandolo al proprio responsabile. I colleghi che vogliono venire devono fare in modo di non lasciare scoperti gli uffici in cui lavorano. Questo garantirà il personale nel non incorrere, in base ai regolamenti, in possibili richiami. Comprendiamo che chiediamo il sacrificio di qualche ora di lavoro ma crediamo che la situazione sia tale da giustificare questo sacrificio.

    L’appuntamento è per le ore 9.30 fino alle 10.30 in Piazza Duomo.

    Ora è il momento di alzare la testa e rivendicare i propri diritti, dopo sarà troppo tardi.

    CISAL, CISL, CISAPUNI, RdB/USB, UGL, UIL RUA.

  5. Sono pronta a scommettere che di questo presidio non ci sarà una riga su qualche giornale… Pensate, se Focardi/Miccolis-Barretta avessero fatto quello che sta facendo la A.A. e il neo rettore che paginate scandalo avrebbero fatto.

  6. Martedì, ore 9.30 davanti la Prefettura

    Credo che gli universitari non possano lamentarsi di (quasi) tutte le Organizzazioni Sindacali poste a loro tutela. In questi mesi di agitazione c’è anche chi ha passato notti insonni, chi ha speso patrimoni in telefonate o si è rovinato la vista per studiare leggi e formulare ipotesi di soluzione delle controversie… se anche qualche svista c’è stata è peccato più che veniale.
    Quello che mi appresto ad esporre, in gran parte, è stato già proposto dalle Organizzazioni Sindacali qualche mese fa (ed approvato dall’assemblea del personale). Io ho cercato di condirlo con qualche accento personale…

    Martedì si fa casino… è giusto, morale, normale… persone prese istituzionalmente per i fondelli per più di 10 anni non possono stare sedute, se dotate di un briciolo di amor proprio davanti al pc lavorando come se nulla fosse, quasi la situazione di oggi non creasse problemi… per i “quaqquaraqua” (se non si scrive così prego qualcuno di corrergermi) credo non ci siano rimedi. In un momento in cui anche i nuovi organi di governo dell’Ateneo si sono permessi di critare le nostre forme di protesta (in particolare lo slogan “l’Ateneo con il buco intorno”… ce ne diano loro di slogan migliori) da ciò non si può prescindere. Ma è anche vero che, a mio avviso e salvi interventi miracolosi dell’Onnipotente, sarà ben difficile che si finirà la giornata di martedi portando a casa qualche nuovo risultato…

    Da mercoledì cosa si fa? Provo ad immaginare alcune direttive da prendere:
    – le controdeduzioni alla relazione del MEF: credo che il personale, tramite le Organizzazioni Sindacali e i rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione, debba, sfruttando le conoscenze e competenze fin ad ora acquisite, lavorare in questo senso. Credo che si possa arrivare all’invio di una “relazione alternativa” a MEF e Corte dei Conti;
    – la vigilanza sull’invio degli atti alla Corte dei Conti da parte dell’amministrazione con interrogazioni periodiche;
    – solleciti ricorsi collettivi al giudice del lavoro: ciò che non è stato riconosciuto dall’Amministrazione potrebbe esserlo dal Giudice, organo oltretutto non vincolato dalla presenza di circolari ministeriali gravemente limitative della portata di alcune norme…
    Il tutto condito dagli opportuni presidi che si renderanno necessari per non permettere di “normalizzare” la situazione…

    Evviva noi stessi ed il nostro impegno…
    Otto Der Kommissar und seine Freunde

  7. Katia, quanto avrai ragione? Sarà interessante vedere come viene presentata la cosa…
    Non so se qualcuno è andato al Frajese con un De Bortoli che ha fatto un discorso sul buon giornalismo: il contrario di quanto si fa a Siena spiattellato davanti a tutti, ma qualcuno avrà potuto avvicinarlo e dirgli qualcosa di vero? Non credo!

  8. È intervenuto nel suo blog L’eretico di Siena, invece non trovo niente sull’incontro con Barni-Balestracci… io avevo il dentista, ho perso molto?

  9. Un aspetto della crisi universitaria senese è che gli operatori dell’Università hano la più grande paura a parlare del sistema informativo. Perché? Quando possono lo usano per farsi vedere! Persino il prof. Barni dà credito al “Corrriere di Siena”! Che bisogno ne ha un uomo come lui di accreditare un giornalaccio così fazioso e dipedente dal potere senese? Forse anche perché non vengono così contestati quanto sparano quelle che sembrano delle emerite bischerate.
    Ieri durante il mio soggiorno domenicale a Siena ho letto sulla Nazione di un’inchiesta sulla didattica da cui risulta, dice un Prof. chiar.mo, che didattica e servizi non sono stati per nulla toccati dalla crisi!
    Giorni fa una Vs. CEL è venuta in visita alla mia cantina per un winetesting con un bel gruppo di stranieri e la ringrazio anche da qui, perché erano danarosi…: lei arrotonda così perché, mi ha detto, non fanno più straordinari all’università di Siena dove i corsi di lingua sono scesi da 111 a 16! Bella qualità inalterata dei servizi, vero? Se sono i professori stessi a dire balle a chi si può più credere? Alla pubblicità? A inchieste con dati vecchi come il cucco?
    Del resto, avevate un certo Stavrogin che aveva previsto il crollo: che fine ha fatto? S’è stufato di dirlo?
    Adde: Barni-Balestracci è vero: che è successo? Ma nei giornali senesi non c’era niente? Grazie, Laura!

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