Ateneo senese: il risanamento dovrà salvaguardare la centralità degli studenti e dei docenti

Il piano di risanamento già approvato dagli organi di governo dell’Ateneo senese dovrà tenere conto anche del calo costante e inesorabile, iniziato nel 2001, del numero degli studenti. Rispetto al 2000, nel 2008 si sono persi 2161 studenti. I picchi del periodo 2002-2004 non devono ingannare: indicano gli anni in cui sono state approvate le convenzioni per la svendita di lauree sulla base del riconoscimento dei crediti, con l’obiettivo di “far soldi” (e concorrenza al CEPU), con il risultato certo di uno “scadimento dell’offerta formativa”. In tal modo sono stati “svenduti” migliaia di titoli del corso di laurea in Scienze dell’amministrazione e dei corsi triennali della Facoltà di Medicina. Occorre invertire questa tendenza investendo sull’offerta formativa che dovrà caratterizzarsi per qualità della didattica (compresi laboratori e strumenti didattici) e per reclutamento di giovani docenti e tecnici, sotto la guida preziosa di chi, con più esperienza, può dare ancora tanto al nostro ateneo e non dovrà certo essere allontanato, per consentire l’ingresso di altri amministrativi che, già in esubero, non sono centrali nello svolgimento delle attività istituzionali dell’ateneo.