Abbiamo smarrito il senso della legge e la capacità d’indignazione

michele_ainisRileggendo questo vecchio intervento di Michele Ainis (La Stampa, 19 agosto 2005) sulla questione morale, il pensiero corre ai responsabili della voragine nell’ateneo senese ma anche al silenzio, all’indifferenza e all’ignavia di docenti, personale amministrativo e tecnico che meritano, tutti, di far loro compagnia sul banco degli imputati.

NEL BELPAESE UNITO DALL’ABUSO

Michele Ainis. C’è un altro modo d’indicare la questione morale su cui l’Italia s’arrovella in queste settimane. E c’è anche un altro corpo collettivo, diverso dalla classe dirigente, che a  tale stregua merita di farle compagnia sul banco degli imputati. Questo soggetto siamo noi, uomini e donne del Paese. La nostra colpa è d’essere cittadini senza legge, senza rispetto per le regole. L’imputazione che ci pende sul capo apre perciò un secondo fronte della questione morale, che a sua volta evoca una legalità perduta, svuotata, vilipesa. (…) insieme al senso della legge abbiamo smarrito giocoforza la capacità d’indignazione, quel soprassalto, quella reazione di condanna e di rigetto davanti alle malefatte altrui che rappresenta l’anticorpo più potente delle democrazie. E d’altronde, dove potremmo trovare l’energia per indignarci quando le violazioni delle regole sono così diffuse e reiterate? Quando attorno a noi dovunque il furbo fa carriera, accumula ricchezze, s’accaparra vantaggi d’ogni sorta? Quando la legge viene elusa perfino da chi dovrebbe farla rispettare?

(…) Quando la stessa legge appresta gli strumenti per evaderne il precetto, e tali strumenti a loro volta si risolvono nella proliferazione senza fine dei precetti, e poi delle deroghe, delle proroghe, dei codicilli o dei cavilli che fanno la fortuna d’ogni buon avvocato? «Le gride son tante!» – esclama un personaggio di Manzoni – «e il dottore non è un’oca: qualcosa che faccia al caso mio saprà trovare».

Da qui il terzo corollario, la terza morale che è possibile desumere dall’immoralità che ci circonda. C’è infatti un approccio, c’è un modo di fare che a sua volta coniuga i comportamenti degli imprenditori, dei banchieri, dei politici le cui trame sono state disvelate in questi giorni, e i piccoli abusi quotidiani rispetto ai quali nessuno è davvero senza peccato. Sta di fatto che quasi mai viene in gioco la manifesta violazione d’una regola: la via è piuttosto quella del raggiro, dell’elusione, dell’atteggiamento capzioso o fraudolento. Sarà per questo che furti ed omicidi scemano, mentre le truffe hanno ormai toccato il picco (+69% negli ultimi quattro anni). Sarà per questo che le regole di correttezza sono cadute in disuso, come dimostra per esempio la parzialità di molti organi imparziali, e perciò le critiche che investono a turno questo o quel giudice, questo o quel presidente d’assemblea parlamentare. Sarà per questo che la gran parte delle leggi viene erosa da disapplicazioni sistematiche. Senza legge, però, è impossibile la stessa convivenza. Ed è lo spirito della legge, forse ancor più della sua lettera, l’alimento di ogni comunità civile.

28 Risposte

  1. Un corpo docente, se fosse vitale e reattivo, dovrebbe, per istinto di sopravvivenza se non per decoro di categoria e nobiltà di spirito, esser capace di un soprassalto autonomo in una estrema difesa del patrimonio rappresentato dall’unica risorsa di cui necessita una università: la fiera umanità nel sapiente primato dei magistrali titolari delle cattedre accademiche. Altrimenti la rovina morale sancirà il nostro capolinea, cui potrà seguire una resurrezione finanziaria ma non certo il ripristino effettivo del prestigioso Studio Senese.

  2. Ma questo “corpo docente” era ed è legato mani e piedi al marciume politicantesco. Preferisce colare a picco coi vari duci. La moralità e l’onore sono zero, in loro. Sono, al più, dei demagoghi: li vedi girare tra i “Fedelissimi” o sempre col naso rosso nei vari tornei, vuoi alle Cornate, vuoi sul Campo. E quando è aria ferragostana e la folla pensa al Cencio, puoi schiattare…

  3. Purtroppo temo che in molti casi – non ovunque ma frequentemente sì – occorrerà che spariscano 2 generazioni di docenti per tornare ad un livello di moralità accettabile…

  4. Realisticamente è da credersi… Ormai costoro somigliano a quelle bestie brute di cui parlava la mistica Caterina da Siena, quando additava al disprezzo chi rotolava giù, senza moralità, nel brago. Si sentono damigelle cui noi plebe dovremmo baciare sempre e comunque i piedi. E io dovrei baciare i piedi puzzolenti del papa?, avrebbe esclamato il dr. Luther. E qui ci son papi, arcivescovi, vescovi, pretonzoli e suorine che “cuccano” dalle pubbliche casse. Raschian pure il fondo… tanto il popolino pensa al Cencio, ai cenci e al vinsantino!

  5. Sì, Paolone, efficacissimo toscanaccio, ci andrebbe un riformatore/predicatore religioso come nei secoli passati, che parlavano senza peli sulla lingua, ma l’unico ora è l’Ascherino (che infatti sperano di crocifiggere presto)! Chissà che direbbero i tuoi due santi senesi di fronte alle porcate avvenute per la Fondazione.
    Domani, comunico ai vari Arlecchini fuori sede rientranti per il palio, comincia la Festa dell’Unità (lucrosa) DS-Margherita. Io un salto ai dibattiti “riformatori” lo consiglio: non ci saranno i tuoi santi, ma almeno qualche risata è assicurata.
    2+2 dal Vostro
    Archie

  6. E si tratta dei “buffi naturali”. Da aggiungere che senza lobbies sarebbero dei signor Nessuno. Ma “eccellenze zero”, come diceva san Bernardino, lo erano, lo sono e lo saranno.

  7. … per riflettere: purtroppo le menti e le leggi umane formano un sistema che – come ben si sa non solo in criminologia ma anche tra i non addetti ai lavori – premia colletti bianchi autori di maxifurti subdolamente compiuti, mentre punisce il solito povero “ladro di polli”. Non a caso le carceri sono gremite di malati, disperati, immigrati, prodotto di una società regolata non dalla giustizia ma dal denaro e chi ne arraffa di più vince a tutti i tavoli… e possiede banche, televisioni, banchi di governo e – anche se poco appetibili – università: la destra si crea una sua ultramoderna milanese Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM!), la sinistra si pappa il nostro antico ateneo senese (LUMPS?). Il tutto nel consenso non tacito del popolo che in “cabina” elettorale mette quelle X che consentono ai neri e agli azzurri di gestirsi la nostra (si fa per dire) nazione e a rossi e bianchi la nostra (ma quando mai?!) città. E se ci leggono (ma han di meglio da fare…) fanno anche gli indignati e i disgustati secondo il più classico dei copioni di manzoniana memoria per cui… “il prepotente offende e si ritiene offeso.” Le persone “perbene” e in particolare i “professori” non han tempo né ritengono etico interessarsi di “politica” anche quando sono a rischio i loro stipendi! Non idonei alla “cattedra” sembrano inadatti anche ad un “quiz” sulla materia di cui sarebbero titolari, perché un qualsiasi “quizzarolo” vittima di vessazioni quali quelle in corso sull’ateneo senese sarebbe neurologicamente reattivo e ricorrerebbe a tutti i mezzi che logica umana e madre natura offrono e legittima difesa consente…

  8. Giambattista Vico parlerebbe di “ritornata barbarie” (La Scienza Nova). Un nuovo medioevo, un perenne Seicento: mancan solo le Grida, in compenso abbiamo una pioggia di leggi, leggine, codicilli sulle cacate dei piccioni, sulle bici da morsa, ecc. Abbiamo poi delibere dove gli amici degli amici salgono la scala sociale e divengono baroni universitari e funzionari, assessori o sindaci. La nuova borghesia: tale è infatti l’ex sinistra, cafoni e ignoranti al potere, pronti a mettere l’orbace, alla bisogna.
    «E noi cadremo in un fulgor di gloria – schiudendo all’avvenir novella via…» (?). Canzone degli anarchici, di molto tempo fa.
    Bardo

  9. …mi permetto di contraddire “sulle cacate dei piccioni”: direi neppure su questo! Infatti, trattandosi di questione di pertinenza medico-sociale e legale, me ne interesso senza risultati tangibili, poichè continua in città a cadere una non salutare pioggerella di feci-piume-zecche che tutti inconsapevolmente respiriamo e deglutiamo!!! Da molti anni mi sono fatto promotore di iniziative volte a contenere e se possibile debellare l’invasione cittadina senese di piccioni inurbati che costituiscono motivo di grave allarme sociale per le permanenti e ingravescenti condizioni di pericolo e disagio oltre che danno alle persone e alle cose per l’accumularsi di feci infette e corrosive e il propagarsi di parassiti patogeni e invasivi (acaro Argas reflexus o cosiddetta zecca del piccione): in tale finora vana impresa mi fu compagno il compianto Dottor Giulio Pepi ed ora viene in soccorso l’attività di alcuni illuminati consiglieri comunali autori della interrogazione che denuncia il persistente problema (Mario Ascheri, Marco Falorni e Pierluigi Piccini su tale grave emergenza sanitaria).
    Ai responsabili delle antiche nobili dimore storiche cittadine ho più volte segnalato che la situazione si è notevolmente aggravata come attestato dalla cospicua quantità di guano presente sui coperchi delle vasche dell’acqua, dalla presenza di numerose zecche di varie dimensioni in prossimità dell’accesso alla finestra del bagno (l’artropode cerca riparo dai rigori invernali), dal fetore tipico delle carogne dei volatili giacenti nelle canne fumarie (come in passato fu constatato), dalle tegole spostate dai piccioni con gravi danni ai soffitti invasi dalle acque piovane, dai camini privi di reti protettive e aperti pertanto all’ingresso degli ubiquitari volatili che vi cercano e trovano rifugio e calore e morte.
    Poco hanno di civico la città e l’amministrazione che non vogliono distinguere tra animali protetti afferenti alla catena biologica vittime della caccia indiscriminata e animali inurbati dannosi per tutti uomo compreso ed anche per monumenti e palazzi pregiati − patrimonio dell’umanità − coperti e corrosi da escrementi, piume, carogne.

  10. …mentre discutiamo di piccioni l’università dalla sacra icona viene espugnata dagli infedeli!

  11. … solo se si conosce, combatte, sconfigge, sopprime l’agente patogeno una malattia è curabile e solo se si distinguono vittime e criminali nella pubblica amministrazione si può tentare un serio risanamento che, altrimenti, sarà paradossalmente gestito ed in maniera ancor più subdola da chi ha sfasciato e succhiato patrimoni pubblici e tenta di continuare a farlo oltre che di coprire se stesso. Ormai è chiaro a tutti il reale motivo che ispirava la burocrazia fasulla delle continue riunioni dei mille consigli, l’ipocrisia farisaica dei questionari anonimi e dei comitati didattici, l’apparente collegialità dei cosiddetti organi di governo, l’assoluta impunità degli effettivi padroni del vapore.
    Parimenti evidente risulta il vero significato sotteso alla edilizia universitaria scandita da cantieri permanenti e affari immobiliari che nulla hanno a che fare con una sana gestione di una istituzione che ha l’esclusivo compito della ricerca e della didattica, non certo del cemento o dell’immagine.
    Su questo si indaghi con inchieste interne che non siano una ulteriore beffa e truffa e attraverso indagini penali che non guardino in faccia a niuno né siano manipolabili dagli amici degli amici!

  12. Si riesce a capire com’è andata la scelta dei commissari che studiano il nostro futuro? Hanno fatto dichiarazioni? Chi è a Siena ha visto lo ZOOM annunciato in circolazione per oggi?
    Grazie, Archie

  13. Condivido in pieno. Sono i miei concetti, le mie parole le mie battaglie. Al cento per cento. Ma è una disgrazia e rischia di diventare una maledizione ed un dramma, fonte solo di guai e persecuzioni (per me lo è da tempo), il non aver smarrito il senso della Legge e dell’Indignazione, il non essere indifferenti al diffuso malcostume il rifiutarsi di far finta di non vedere illegalità ed abusi.
    Insomma fare il “Serpiko”… comporta sempre forti rischi nell’ambiente di lavoro, lo sappiamo.
    Magari non ti aspetteresti che pure il Tribunale, cui ti rivolgi per avere Giustizia, ti dia la mazzata finale. La sentenza RG 530 dell’8-11-2005 della Camera di Consiglio del Tribunale Civile di Siena (Chini-Cavoto-Ferrari) mi scherniva e con disprezzo mi definiva…. “Fontani, il Serpiko dell’Amministrazione Scolastica Italiana”. Come dire: non hai voluto tacere, non ti sei voluto allineare al clima di abusi ed irregolarità, hai voluto fare l’eroe protestandio e denunciando? Ben ti sta, cosa vuoi dal Tribunale, ti meriti di esser cacciato (era il mio 1° Ricorso contro il 1° trasferimento d’ufficio per “incompatibiltà ambientale”).

    Appartengo e sono dipendente dell’altro ramo del grande mastodonte di clientelismo ed illegalità di Viale Trastevere: la Scuola Pubblica, dove illegalità ed abusi (spesso in buona fede: molti DS non hanno alcuna conoscenza delle Leggi) sono pane quotidiano. Anche qui, come dice l’amico Lorè,… maledetta Autonomia (voluta da Bassanini-Berlinguer) che ha del tutto Feudalizzato la scuola conferendo immensi poteri monocratici ai Dirigenti Scolastici Locali ed ai potentissimi DG Regionali. Così in tanti casi ci sono Scuole ridotte a “lager” dove il Feudatario e la pletora di Vassalli, Valvassori e Valvassini da lui cooptati e ben pagati con i nostri soldi creano dei regimi da grande Fratello dove i non allineati e coloro che ancora si permettono opinioni libere e non votano all’unanimità, sono guardati a vista, rendicontate per iscritto e protocollate tutte le loro mosse, toni di voce, posizioni del corpo, con chi parlano, cosa dicono, perfino le loro libere manifestazioni e riunioni fuori dalla scuola o la sera dopo cena (ovviamente non parlo in libertà: mi riferisco a centinaia di simili pagine di cui sono in possesso, stese su di me e regolarmente protocollate in questi quasi 5 anni di persecuzione politico-scolastica a mio carico).

    Calunnia sistematica per delegittimare il docente che rompe gli equilibri del Feudo ed i testimoni disponibili non mancheranno, ansiosi di guadagnarsi i favori del Feudatario.

    Allora ti rivolgi alla Magistratura: peggio che andar di notte. Almeno qui a Siena. Lo accennava pure Lorè quando scrive chiaramente che sull’Università ed il suo buco una Magistratura seria avrebbe già fatto ed operato… ciò che invece non accade.
    Archiviazioni a catena sempre di tutte le mie numerose denunce senza mai una minima indagine a fronte di indagini a tappeto e pronti rinvii a giudizio quando la Scuola denuncia me. Con una sola felice eccezione: solo col PM Chiavegatti le mie denunce erano sempre state oggetto delle indagini richieste ed i rinvii a giudizio arrivavano per chi aveva fatto abusi contro di me (4, di cui 3 personaggi eccellenti o mogli di…). Già, il PM Alessandra Chiavegatti: quella che oltre ad indagare bene ed ottenere rinvii a giudizio (eccellenti!) sul mio caso aveva osato fare altrettanto su Policlinico (tubi scambiati), Università (concorsi truccati) e Carabinieri i Val d’Arbia (furto con scasso di cinte senesi). E così si è… trasferita via da Siena, verso la lotta contro un’altra e diversa mafia, quella di Catania! Che combinazione! Siamo proprio sfortunati a Siena! E se ti rivolgi al Tribunale civile rischi pure di essere schernito e deriso come “il Serpiko della Scuola Italiana” (della serie “ben ti sta!”).
    Ma chi ce lo fa fare? Abbiamo per caso un gene particolare che ci condanna a questa sorte?
    Maestro Adriano Fontani.

  14. Segnalo ad Archimede, che mi sembrava fuori Siena, che sul Corriere di Siena uno che scrive esattamente come il Bisi attacca lui e l’ascherone per la storia della nomina del rettore in Fondazione.
    Tra servitori ci si intende
    Arlecchino

  15. Grazie, ordinaria amministrazione, caro Arlecchino!
    Mi hanno letto la risposta che ha dato il prof. Ascheri in ZOOM alla mia domanda. Il Bisi non ha naturalmente ripreso la sua richiesta di trasparenza e motivazione delle scelte del rettore, essendo lui sempre in linea con i partiti senesi, di destra e di sinistra che non hanno richiesto nessun mutamento delle procedure di nomina. Piuttosto pubblicasse i comunicati delle liste civiche! Scommetto che quello contro Rifondazione e Comunisti per la questione degli “interessi privati” di cui le liste civiche sono stati accusati il Bisi non lo ha pubblicato, vero? In realtà, non è un giornalista se non formalmente. È il deus ex machina che interpreta e canalizza i desideri della maggioranza e in particolare del suo gruppetto dirigente: Ceccuzzi e Mussari. Gli altri sono solo comparse che ogni tanto se ne rendono conto e allora tentano di rialzare il capo, come Starnini e Cenni. Ne riparleremo, perché non sono nelle condizioni migliori per usare internet in viaggio.
    Archie

  16. Si riesce a capire com'è andata la scelta dei commissari che studiano il nostro futuro? Hanno fatto dichiarazioni? Chi è a Siena ha visto lo ZOOM annunciato in circolazione per oggi?
    Grazie, Archie

  17. … che questa città così antica ed affascinante in realtà non avesse un grande futuro lo dedussi attraverso l’analisi di sintomi neanche percepiti dalla comunità senese: oltre allo sterco infetto dei molesti volatili avevo notato lo sfregio – con l’aggravante dell’utilizzo di mezzi pubblici – del continuo ingiustificato transito delle ambulanze afferenti alle varie pubbliche assistenze; mi fu detto da autorevoli responsabili di non toccarlo nemmeno il tasto degli abusi perpetrati nella totale carenza di condizioni di emergenza-urgenza!!! Così, a forza di lasciar fare a rozzi individui, questa splendida perla medievale si è ridotta nel volgere di pochi anni ad una vacca non sacra, cui è stato saccheggiato ogni organo pur vitale, nella quiescenza di una cittadinanza sparuta e stordita, la cui coscienza è stata narcotizzata con la distribuzione di posti in banca, comune, ateneo, assegnati non in base alle reali esigenze della città né alle effettive capacità dei candidati, ma nella aberrante ed illecita logica del voto di scambio. Quel che colpisce è l’esagerata dilapidazione del patrimonio di enti ed istituzioni che oggi appaiono come un circuito blindato ed impunito di soggetti in associazione per il proprio personale profitto. Se un cittadino avesse osato fare una minima parte di quel che sfacciatamente è stato compiuto sarebbe stato condotto a passo di carica nelle patrie galere! Fino a quando dovremo attendere verità e giustizia?

  18. Scusate, sono rimasto indietro: tornato dalle ferie ho avuto da preparare lo ZOOM uscito regolarmente mercoledì scorso e che ha provocato l’attacco personale nel “Corriere di Siena” (che replicare?).
    Strano capo della massoneria toscana il direttore dr. Bisi, intrepido difensore della libertà di pensiero… come dei comunicati delle liste civiche: quasi sempre ignorati!
    Ma non sono cose da questo blog, sul quale invece va segnalato al Rettore come il Sindaco di Siena abbia innovato (finalmente!) pubblicando i candidati per la Fondazione. Ne seguisse anche la motivazione delle sue scelte completerebbe l’opera, ma dubito molto che lo possa fare. Tuttavia, si nota che il dr. Cenni vive un momento strano, per cui può succedere di tutto. Ieri per il Mangia ha fatto un discorso annunciando sciagure per Siena, ove – ad esempio – non si potrà più dire la propria opinione (oggi com’è noto c’è una vivace libertà d’espressione), vittima di un principe ecc. ecc. Ma ci ha anche messo un elemento di umorismo fuori posto: da colpo di sole? Ha parlato di equilibrio di poteri a Siena oggi (che verrà meno senza di lui?). Mah, siamo al ridicolo, con una Fondazione MPS e relativa banca da lui controllata…
    Caro Cosimo, il problema dei problemi è questa anomalia istituzionale che va ben al di là del dr. Cenni. Il resto sono conseguenze: anche la crisi dell’Università tutto sommato, a ben considerare? Ma i partiti di destra e di sinistra, interessati alla conservazione di questa situazione, sono d’accordo. Pensiamo al palio: è meglio!
    Buona domenica da
    M. A.

  19. Caro Mario, il tuo esame dello stato della città (di una Città che fu Stato quando innalzò il vessillo di Repubblica indipendente…) è una obiettiva descrizione della evidenza: la si può ignorare per fazioso interesse o per mortificante indifferenza, condizioni che caratterizzano le anime senesi troppo occupate a farsi i fatti propri. D’altra parte il miope egoismo ed il vanesio egocentrismo hanno sempre dominato la scena della storia umana, salvo rari bagliori di fermezza etica e fierezza civica.
    Ahimè, Loré

  20. Che piacere leggere i commenti di Paolo il Bardo, Adriano Fontani e Cosimo Lorè… fotografano in maniera lucidissima la realtà senese che è identica a quella di altre realtà e piccole Università del Mezzogiorno.
    Efficace poi il riferimento al ruolo della Magistratura. Ma come se ne esce?

  21. Per rispondere un po’ a tutti dico la mia: se ne esce solamente se i docenti, tutti quelli come coloro che scrivono su questo blog, imparano a votare un pochino a modo i propri rappresentanti e far pesare loro le responsabilità di una rappresentanza sbagliata o fallace. Fo un esempio: il nostro amico Stavrogin giustamente sostiene che con questa minaccia dei prepensionamenti si rischia di dover chiudere altri corsi di laurea. Vero. Occorre però osservare (e per questo avevo chiesto quali erano stati chiusi) che se sono stati tagliati corsi di sociologia della comunicazione, di psicopatologia delle sopracciglia, di marketing dell’antropologia e via così, allora non abbiamo perso niente. Fra l’altro dubito che abbiano tagliato il corso di laurea in ingegneria edile piuttosto che quello di archeologia classica, quindi… Ma in ogni caso sulla scorta di ciò è venuto giustamente in essere il quesito se le risorse siano state effettivamente ben distribuite e la risposta è ovviamente no. Ora: chi decide come si spostano e si distribuiscono le risorse? Volete un aiutino? Il Senato. E chi approva quanto deciso dal Senato? Il CdA. Da chi sono composti questi organi (uno integralmente e l’altro in buona parte)? Da rappresentanti dei docenti. Da chi sono eletti questi rapresentanti? Dai docenti. In definitiva chi comanda all’Università? I docenti. Ah! Domenticavo: il Rettore chi è? Un docente. Chi ha messo l’Ateneo senese (e tutti gli altri che richiama Albina Colella) in questo – chiamiamolo col suo nome – merdaio? I docenti. Sono stato abbastanza chiaro ora? Palloso vero questo post? Ma evidentemente c’è diversa gente che è un po’ dura, più di un po’, diciamo dura come i quercioli al Ponte della Pia.
    Vediamo come si distribuisce ai miei occhi che scrutano dalla Colonna dell’antico Mons Arienti questa universitas. Secondo me c’è una percentuale che ha messo su ‘sto casino scientemente eleggendo personaggi dagli intenti criminogeni e criminosi; un’altra percentuale, alta, che – fuori dai denti – se ne fotte altamente, che annovera tutti quelli che dicono di fregarsene, che loro certe responsabilità non le vogliono, che va bene loro tutto a patto che non gli si rompa le scatole, degli ignavi insomma; un’altra parte, meno numerosa, che sa benissimo che sono stati eletti per anni dei manigoldi, ma che – sempre per quieto vivere e per ricavarci ogni tanto qualcosa – fa finta di niente; infine una sparutissima minoranza, veramente residuale, che combatte contro i mulini a vento e che annovera anche molti di coloro che scrivono in questo blog.
    Aspettarsi qualcosa dalla magistratura è di un’ingenuità disarmante. Già sarebbe un buon risultato se qualche mazzo lo facesse la magistratura contabile. Aspettarsi qualcosa dalle cosiddette istituzioni è un’altra utopia, che si è dimostrata tale negli ultimi tempi. Comune, Provincia, Regione, Camera di Commercio, Prefettura e chi più ne ha ne metta se ne sono sbattute i cosiddetti, ma alla grande. Poi si è voluto considerare istituzione un istituto di credito. Va bene. E cosa ha fatto questo istituto di credito? Si è mangiato più di metà del patrimonio immobiliare dell’Ateneo. Ottimo.
    Giusto l’ultimo post di Giovanni: c’è una legge che permette di sanzionare internamente i dirigenti e i funzionari. La si applichi, immediatamente. Si recupera un po’ di risorse anche solo risparmiando sugli stipendi di questi personaggi che verranno, sulla scorta del dettato legislativo, sacrosantamente presi a calci nel culo.
    Il problema più grosso però persisterà sempre, fino a che non ci si metterà nel capo che quando – a tutti i livelli – viene richiesto un voto, gli elettori attivi si devono mettere una mano sul cuore e scegliere in scienza e coscienza e non sulla base dei criteri che ho esposto sopra. Per parafrasare Giovanni: è possibile, doveroso, urgente mandare a casa il Senato nell’attuale composizione (con corollario di Presidi, tutti) e il Consiglio di Amministrazione (con corollario di rappresentanti esterni, tutti) e vedere di riformare il tutto con persone che abbiano un maggiore senso civico e di trasparenza amministrativa.
    Ma siccome questo resterà il sogno di un boscaiolo, ritengo che le previsioni di Zanchi avranno luogo, cioè tra sei mesi risaremo punto e a capo, senza però il paracadute di oltre la metà del patrimonio immobiliare (che poi è quello che è successo a Firenze pari pari: hanno venduto tutto e non hanno cambiato nulla = ora sono sull’orlo del pozzo del bottino, come sgarrano un po’ di più, come il Gianni Schicchi, canteranno “col moncherino addio Firenze”).
    Infine una piccola correzione: alcuni di voi hanno sostenuto che i docenti sono l’anima dell’Università. Storicamente non è così: l’anima dell’Università sono gli studenti. Si tenga presente che il fondatore mitologico dell’Università di Bologna fu il mitico Pepo “qui per se incipit studere”. Ma senza nessuno a cui dirle, le cose che aveva studiato, sarebbe rimasto un bischero qualsiasi che si era messo nel capo di leggersi quel po’ po’ di pallosissimo corpo di leggi della romanità classica. E invece vennero da tutta Europa e quindi solo allora nacque l’Universitas. No studenti, no party. Speriamo in bene quindi, le iscrizioni sono già cominciate e la Chiocciola non ha vinto. Anche se esce a sorte a giugno, possiamo contare sull’attenzione del Capo per undici mesetti buoni. Ha vinto invece una contradina, ina ina, degli umili, dei deboli, di quelli che non possono contare su alleanze importanti. Speriamo sia di buon auspicio.
    Un Favi di Montarrenti che dubita che se ne esca

  22. Sottoscrivo tutto, caro Favi, in particolare… «Giusto l’ultimo post di Giovanni: c’è una legge che permette di sanzionare internamente i dirigenti e i funzionari. La si applichi, immediatamente. Si recupera un po’ di risorse anche solo risparmiando sugli stipendi di questi personaggi che verranno, sulla scorta del dettato legislativo, sacrosantamente presi a calci nel culo.»

  23. «Vero. Occorre però osservare (e per questo avevo chiesto quali erano stati chiusi) che se sono stati tagliati corsi di sociologia della comunicazione, di psicopatologia delle sopracciglia, di marketing dell’antropologia e via così, allora non abbiamo perso niente.» Favi
    ————
    …en passant, per una singolare coincidenza leggo che il celebre boia Mastro Titta, dal 1796 al 1864 totalizzò poco più di cinquecento esecuzioni.
    Favi, com’è noto se il paziente muore la colpa è sua e non del medico: allo stesso modo qui rischiamo di dichiarare “inutili” molte strutture dell’università di Siena “post mortem”. Sei veramente sicuro che la soppressione di ulteriori strutture (oltre ai 35 corsi di laurea già seppelliti) riguarderebbe solo “corsi di laurea inutili”? Io no. E poi, se i trentacinque soppressi erano tutti “inutili” e nonostante ciò ve ne sarebbero ancora potenzialmente una decina o più sopprimibili per manifesta inutilità, mi sai spiegare il tuo concetto di “utilità”? A questo punto si fa prima a enumerare quelli giudicati (da chi?) “utili”, così capiamo almeno dove andremo a parare. Capisco che c’è gente che considera sé stessa indispensabile e inutile il resto dell’umanità, ma io diffido profondamente di chi (e non mi riferisco certo a te) pur brandendo l’ascia, evita di illustrare le concrete conseguenze del dimezzamento del corpo docente e del prepensionamento massiccio di professori “da rottamare”, senza possibilità di rimpiazzo (!).
    Chiedo semplicemente che si faccia luce e si eseguano due o tre calcoli su questo, ossia sulle conseguenze delle parole, niente più.
    Guarda che sin qui i tagli sono stati effettuati principalmente sulla base di considerazioni puramente aritmetiche, cercando magari, col meccanismo (che si vocifera diverrà sempre più difficile) degli accorpamenti, di salvare il salvabile. È evidente a tutti che per più ragioni questa non è una soluzione definitiva, col rischio peraltro da non sottovalutare di produrre un’offerta così vaga, da far rimpiangere la “Psicopatologia delle sopracciglia”, indi di dover inevitabilmente dichiarare fallimento; ma santo cielo, vogliamo renderci conto che (comunque la si pensi) è di questo che si parla tra le righe e in linguaggio cifrato, e non di spostare una mandria di zebù da qui a laggiù? Mi pare che certi personaggi, per titillare il popolino che immancabilmente, come da copione, chiede la gogna, indulgano con troppa facilità a propositi belluini di rastrellamenti e decimazioni di docenti/ricercatori, precari o stabilizzati, figura notoriamente secondarie in quell’impresa che si suol definire “università”. In ciò ragionano più o meno come quei meccanici delle gags comiche, che “riparano” i motori cominciando a gettare via pezzi a casaccio, ora un pistone, ora lo spinterogeno: ma si sono concretamente posto il problema delle conseguenze? Hanno considerato, in subordine, che molti, non essendo abbastanza vecchi per godere del raro privilegio di poter essere prepensionati, si ritroveranno a correre per l’agognata “eccellenza” con un rottame di macchina e con un pitale di benzina? Presumo di sì e dunque, come ipotizzo, alea iacta est. Per parlare schietto, chi in epoca di vacche grasse ha incamerato un numero sufficiente e forse eccessivo di professori, benché talvolta cultore di “Psicopatologia delle sopracciglia”, si è trovato in una botte di ferro e risulterà inamovibile (“voi capite, voi capite come andò…”); dunque eviterei di legare in modo automatico il tema dei tagli a quello della qualità: non vi è infatti corrispondenza immediata, e gli uni non è detto che siano stati o saranno effettuati in funzione dell’altra.
    Qui la norma mi pare che al momento sia: “chi ha avuto, ha avuto, scurdammose ‘o passato”.

  24. Giusto, giusto! Bisogna fare come con i condoni edilizi… sono disastri e ingiusti, c’è tanta robaccia, ma a volte qualcosa di buono anche.
    Visto finalmente il pezzo che m’ha dedicato l’ignobile amico del Bisi sul Corsiena. Non meritano attenzione, mi pare, data la qualità del quotidiano e la ‘comprensione’ del suo direttore nei confronti dei poteri forti.
    Fossi massone m’inc… non poco a vedermi rappresentato da un soggetto di quel genere. Il giornalismo serio è critico di tutti, non eccettua i vari MPS, caro dottore! Ha ragione il dott. Cenni che comincia a intravedere pericoli per la città nel discorso del Mangia, diretto ai suoi che lo vogliono scaricare. Le dimissioni dello Zanchi vanno lette in questo contesto: sono assai meno ‘pulite’ di quanto è apparso ai più, perché fanno parte di questa strategia del Ceccuzzi; “cambiare Cenni per non cambiare niente” diventa l’imperativo! Zanchi è stato suo grande elettore, il suo capo-ufficio stampa durante la campagna elettorale del 2006, lo conoscerà il suo pollo? Poteva aprire prima gli occhi, ‘sto salame (il Cenni voglio dire).
    Archie rientrato alla base

  25. È finita la commedia… Volevo dire il Palio, dove i senesi, noti per farsi prendere per le mele dalle lor donne (e che donne!!!), ora si fan prendere per le mele dalla lobby dei fantini, quella negata ma onnipresente. Che si facessero prendere per le chiappe dai politici è sottinteso. Cominciarono quelli in camicia nera e la mano è passata, poi, ad altri, alcuni dei quali si sono improvvisati ducetti. Il Bisi? Ben conosco quest’ “uomo”! Sabotò in modo indegno una mia ricerca, di massima utilità – sarebbe stata – per la città tutta. Un bel democratico! Un bel megafono del “Libero Pensiero”! All’anima!
    Egli è il portavoce dell’attuale casta borghese oligarchica trasversale che domina la città – passando per curie, comuni, province, regge, ecc.
    Una stampa, poi, liberissima, che dedica alle stronzate paginone ma a malapena si ricorda dell’iniziativa lodevolissima della Bernardini (Pr) sulle carceri. Ove si son accodati i vari Ceccuzzi, facendosi internare per poche ora nel carcere (che credevate?).
    I fantini ingrassano, i contradaioli pregano, i docenti latitano – tranne rare eccezioni – e il Dominio tutto sovrasta. Nicchie di tortura e altri strumenti di consenso coazionato sono dietro l’angolo e neppure…
    Non c’è niente di nuovo sotto il sole, i dominatori si fondano su diecimila anni di dominio…

    «Chi non ha paura di morire di mille ferite osa disarcionare l’Imperatore» (Mao Zedong).
    Il Bardo

  26. P.S. o “Delle cagate piccionesche”
    Il mio, o degnissimo Cosimo Loré, era un peccare di ottimismo. Lo so, bollato di ultrarealismo, risulto poi un buono, un caro ragazzo. I piccioni han rovinato i miei abiti e stercato la mia giovinezza… (erano in “buona compagnia”). Sporcarono anche un incontro – mi sovviene – tra un prof ex barricadero e un amico libertario. Mani tese per l’approccio (sul corso) ma ‘na cagata pazzesca del volatile sporcò la mano del prof. Forse fu metafora di “Mani Pulite”.

  27. @ Cal
    Attenzione a non soffermarsi solo su due, non sono solo loro i responsabili. Ce ne sono tanti e di diversi schieramenti. Comunque anche a mantenersi sul personale TA c’era una congrega …

    @ Stavrogin
    Il mio concetto di utilità? Da Aristotele (morto nel 423 a.C.) in poi c’è una scienza che si chiama metafisica; da Quinto Mucio Scevola (maestro di Cicerone) c’è una cosa che si chiama giurisprudenza; da Plauto in poi c’è una cosa che si chiama letteratura latina; da «sao ko kelle terre per kelli fini ke ki contene trent’anni le possette parte sancti Benedicti» (960 d.C.) c’è una cosa che si chiama lingua italiana (scritta, l’unica studiabile); da Ippocrate in poi c’è una cosa che si chiama medicina (e c’è anche un giuramento da fare a lui attribuito) e così via. Da Guido Notari in poi non esiste la scienza della radio; da Filippo II in poi non esiste una scienza del turismo (depredavano i Caraibi non ci andavano al mare). E Darwin era un biologo, non un etnologo.
    Altra cosa è quella che giustamente sostieni tu: le cose stanno come stanno e delle zavorre non ci si può liberare. Anzi ci sono tutti i motivi di temere che ove si desse applicazione ai tagli, lo si farebbe con criteri del tutto assurdi (cronologico, colore delle sopracciglia, parentele con questo e con quell’altro e via discorrendo). Quindi meglio soprassedere, in questo siamo d’accordo (ma non da ora, da che è stata fatta la proposta).
    Un Favi di Montarrenti che non sa se si è spiegato

  28. E pensare che viviamo in una terra dove esiste anche qui un antico documento della bella lingua italiana, citato anche dalle antologie… Andate va Travale, sotto le fresche Colline Metallifere: “Guaita, guaita” ecc. (non mangiai mai mezzo pane).
    Ma se qui ci sono docenti storici – anco paglieschi – che non sanno che Erodoto parlò delle origini anatoliche degli etruschi e che machiavelli dedicò De Principatibus a “Lorenzo il Magnifico”!!!
    Uh, la bella Facoltà di Lettere!
    Uh, que’ testoni d’antropologhi!
    Bardissimo bardato

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