Ieri, gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria del Tribunale di Siena si sono recati nella sede del Ministero dell’Università per acquisire alcuni fascicoli, tra i quali quello relativo al decreto di nomina del neorettore Angelo Riccaboni. Com’è noto, il 4 novembre l’Ansa aveva diffuso il seguente comunicato di Mariastella Gelmini: «Si tratta di una presa d’atto dovuta dei risultati delle elezioni, che ad oggi non risultano essere stati invalidati. Il provvedimento non intende quindi esprimere una valutazione su profili di merito, in relazione ai quali si attendono i risultati delle indagini in corso.» Al momento non sono chiare le ragioni della trasferta romana dei carabinieri, se si considera che la Procura di Siena ha un’indagine in corso sull’elezione del rettore sin dallo scorso luglio e che il 5 agosto ha sequestrato tutto il materiale delle votazioni. A ciò si aggiunga che il 13 ottobre è stato depositato presso il Tar della Toscana un ricorso con il quale si chiede l’annullamento delle elezioni per irregolarità e illegittimità gravi. Allora quali nuovi elementi potrà mai fornire il fascicolo ministeriale? Forse nessuno! Certamente, però, potrebbe avere un forte impatto pratico con esiti anche clamorosi.
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