Paolo Amato (Senatore PdL). Alla lunghissima serie di sequestri giudiziari che da questa estate scandiscono regolarmente il percorso elettorale, burocratico ed amministrativo di nomina del nuovo rettore e del direttore amministrativo dell’Università di Siena, va ora ad aggiungersi il clamoroso blitz degli inviati della Procura senese presso il Ministero dell’Istruzione. Da settimane denuncio con interrogazioni parlamentari la gravità di quanto sta avvenendo a Siena e ricordo che fu proprio il Ministro, all’atto di nomina del rettore, a ricordare la rilevanza dell’esito delle indagini in corso ai fini di una piena legittimazione delle nuove figure apicali dell’Ateneo. A questo punto, nell’interesse esclusivo dell’Università la cui delicatissima situazione finanziaria merita la massima trasparenza ed autorevolezza per quanto attiene le scelte del proprio management, ritengo opportuno che il professor Riccaboni, così come il nuovo direttore amministrativo, Ines Fabbro, facciano un passo indietro rassegnando le dimissioni. A partire da questi ultimi significativi sviluppi intendo presentare un’ulteriore interrogazione urgente sul “caso Siena” al ministro Gelmini.
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