Elezioni del rettore: altro decreto illegittimo da ritirare subito

OmbraSconcerta che, anche in un momento così delicato per il nostro Ateneo, si continui a disattendere leggi e regolamenti. L’unico decreto legittimo per la regolamentazione delle operazioni di voto è quello emesso dal decano, in data 11 gennaio 2006, ai sensi dell’articolo 2 del Regolamento elettorale. Tutti gli altri decreti emanati in seguito non hanno fondamento giuridico. Il seggio di Arezzo, sulla cui costituzione concordo, richiede una modifica del Regolamento elettorale in base all’iter seguente: delibera del Senato Accademico, delibera del Consiglio di Amministrazione, decreto rettorale, sua pubblicazione e, 15 giorni dopo, entrata in vigore (Art. 6 dello Statuto). Come mai il Senato non ci ha pensato prima? In fondo, lo scorso 2 febbraio è stato aggiornato il regolamento per consentire al personale a tempo determinato di partecipare al voto. Non serve dire che ad Arezzo vi è una postazione di voto, in quanto giuridicamente esistono i seggi, non le postazioni di voto. E, comunque, il Senato Accademico non può cambiare il regolamento sei giorni prima del voto, senza il rispetto delle procedure previste. Invito coloro che hanno adottato tali modifiche a ben riflettere, onde evitare che possano essere chiamati a risponderne personalmente. Infine, evenienza da non sottovalutare, qualcuno potrebbe impugnare i risultati elettorali.

Punto e a capo

Images2Aldo Ferrara. La vicenda giudiziaria, con tutti i suoi necessari risvolti politici, in cui si trova attualmente il Prof. Piero Tosi, suscita in noi un momento di umana solidarietà. Ferma restando la piena fiducia nell’azione della Magistratura, che saprà trovare un momento di verità, resta di fatto che la vicenda costituisce un elemento di assoluta imprescindibilità. Il prossimo Rettore dovrà comunque fare i conti con questa situazione, riportare l’Ateneo ad una condizione di normalità ed uscire al più presto dall’emergenza che, a questo punto, non è solo finanziaria, come più volte da questo blog ribadito.
Si volta pagina e si comincia un nuovo percorso che deve essere tracciato con il concorso di tutti, nessuno escluso, ricorrendo alla massima collegialità possibile. Siamo in una condizione di emergenza etico-morale che comporta il necessario apporto di ciascuno di noi, dal personale tecnico amministrativo a quello docente ed agli stessi studenti. Rimbocchiamoci le maniche e stiamo vicini al prossimo Rettore perché non potrà fare a meno di nessuno di noi e noi tutti gli saremo accanto.
Pubblicato su: Corriere di Siena, 4 marzo 2006.

Il conflitto d’interesse nell’Ateneo senese e come risolverlo

Ombra_4Scrivevo, nella lettera di candidatura a rettore (8 febbraio c.a.), che una delle emergenze da rimuovere è rappresentata dal «continuo manifestarsi di conflitti d’interesse e di competenze e di regole ad personam, elementi idonei a creare un regime d’ingovernabilità non più tollerabile.»
Quando il conflitto d’interesse, che giustamente suscita tante polemiche nel paese, diventa normalità e pratica diffusa a tutti i livelli, non basta più il buon senso. Perciò, è necessario individuare con precisione quelle situazioni in cui il dipendente pubblico potrebbe non mantenere quella posizione d’indipendenza, rischiando di “prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni, anche solo apparenti, di conflitto d’interessi”.
Di seguito vengono elencati i casi più frequenti d’incompatibilità riscontrati e riscontrabili, che si potrebbero aggiungere, se condivisi dalla maggioranza della comunità accademica, allo scarno e possibilista comma unico dell’art. 61 dello Statuto.
Pubblicato su: il Cittadino Oggi, 3 marzo 2006.
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Modifiche urgenti e necessarie per l’elezione del rettore dell’Università di Siena

Ombra_4Per un fisiologico rinnovamento e sviluppo in senso democratico del nostro Ateneo e perché l’autonomia universitaria sia realmente condivisione responsabile, collegialità e trasparenza, riteniamo necessarie alcune modifiche dello Statuto sull’elezione del rettore e le sottoponiamo alla riflessione della comunità accademica:

1) Ridurre ad uno solo i mandati di Rettore.
2) Estendere da 4 a 5 anni la durata del mandato.
3) Cancellare la proroga del mandato.
4) Obbligo di deposito presso l’Amministrazione universitaria delle candidature e delle linee programmatiche dei candidati.
5) Convocazione da parte del decano di un’Assemblea del corpo elettorale per l’esposizione e la discussione dei programmi dei candidati.
6) Adozione della procedura telematica per lo svolgimento delle operazioni di voto.
Pubblicato su: il Cittadino Oggi 2 marzo 2006.