Di seguito la lettera inviata da Angelo Riccaboni ai componenti della comunità universitaria senese.
Angelo Riccaboni. Il ritardo nella firma del decreto della mia nomina a rettore alimenta e protrae il clima di incertezza che da troppo tempo sta caratterizzando il nostro Ateneo. Si tratta di una situazione assai grave, che speriamo sia quanto prima risolta nel rispetto della volontà della nostra comunità e nel ritorno alla normale vita istituzionale. La mancanza di una guida certa e i ritardi operativi che ne deriveranno rendono ancor più complicata la nostra situazione finanziaria, già di per sé non facile, anche per la decisione di non coprire tempestivamente il vuoto amministrativo venutosi a creare il 15 settembre e per la scoperta di nuovi debiti nei confronti dell’Agenzia delle entrate.
Il desiderio di un futuro diverso, chiaramente esplicitato nel voto del 21 luglio, implica che il risanamento finanziario e amministrativo sia accompagnato da una forte progettualità e da iniziative di rilancio della reputazione del nostro Ateneo, garantendo maggiore equità e trasparenza negli interventi. Su questi punti ho basato la mia proposta e ricevuto la vostra fiducia. Perché ciò si realizzi è necessario il convinto contributo di tutte le componenti della nostra Comunità, docenti, personale tecnico e amministrativo, studenti.
Da parte mia, ribadisco la più ferma volontà di essere il rettore di tutti, seguendo un’impostazione fortemente istituzionale, così da mantenere l’Ateneo pienamente indipendente rispetto alle strumentalizzazioni politiche che sembrano in atto intorno all’Università, per logiche che la travalicano e nelle quali non dobbiamo essere coinvolti. Solo così, insieme, esprimendo il massimo rispetto per le istituzioni, superando qualsiasi divisione interna e conservando lucidità e senso di responsabilità, possiamo e dobbiamo evitare che venga messa in discussione la storia, il prestigio e l’autonomia del nostro Ateneo.
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Comunicato di alcuni membri del Senato Accademico
I sottoscritti membri del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Siena ribadiscono vivissima preoccupazione per il ritardo nell’insediamento del Rettore eletto e invitano il Ministro a dare seguito quanto prima alle previste procedure di nomina per non aggravare la già difficile situazione dell’ateneo.
I sottoscritti ritengono che, in assenza di accertati motivi di invalidità delle procedure di voto, la nomina del Rettore scelto dalla comunità accademica risulti opportuna e doverosa.
Il Senato ha sempre svolto le sue funzioni, nel rispetto delle proprie competenze, al fine di conseguire gli obiettivi di risanamento e rilancio dell’ateneo. Chiediamo di essere messi in condizione di continuare a farlo.
Walter Bernardi, Maurizio Botta, Tommaso Detti, Donato Donati, Roberto Guerrini, Maria Luisa Padelletti, Roberto Venuti, Luca Verzichelli e, in rappresentanza degli studenti, Alexandro Furia, Pierluigi Mainieri, Michele Mondelli
Veniamo a sapere che domani il Sindaco e il Presidente della Provincia di Siena incontreranno i Presidi e il Prefetto per «esprimere la loro vicinanza e la loro attenzione a tutta la comunità accademica e a chi ne guida le diverse articolazioni in un momento difficile come questo. In questo momento c’è bisogno di stringersi intorno al nostro Ateneo, senza futili strumentalizzazioni e divisioni che non fanno altro che logorare ulteriormente l’immagine e lo stato di preoccupazione della comunità accademica e cittadina.»
Si tratta di affermazioni gravissime dal momento che i Presidi non collimano certo con la comunità accademica. Cenni e Bezzini si dimenticano, o fanno finta di dimenticarsi, che la comunità accademica è formata da docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo. I due invece parleranno solo con i Presidi dimostrando così che della comunità accademica non interessa loro proprio niente, mentre sono tutti protesi a fare pressione sul Governo (rappresentato evidentemente dal Prefetto) per ottenere la nomina di Riccaboni a Rettore. Questa e non altra è l’intenzione di Cenni e Bezzini. Deprechiamo perciò la mancanza di dialogo con le altre due componenti gravemente danneggiate dalla situazione (molto più dei Presidi) e ci chiediamo contestualmente per seguire i desiderata di chi i due rappresentanti di Comune e Provincia si muovono così maldestramente.
Francesco Giusti – Segretario Provinciale Lega Nord Toscana
Giovanni Di Stasio – Consigliere Provinciale Lega Nord Toscana
Sì, ma quanti non figurano dei senatori? Qui i PD assumono un atteggiamento diverso da quello nazionale, dove Berlusca è invitato a togliersi di torno senza accertamenti, o no? Non capirà Riccaboni che in questo modo diviene sempre più rettore di parte? Che se si mettesse da parte potrebbe se mai esser ritirato fuori a furor di popolo?
Ma le sue proposte concrete le devo ancora vedere. Scusate, ma io sono abituata a fare la spesa e non posso presentarmi senza cibi “concreti” sulla tavola a quelle belve di maschiacci che ho in casa…
…(ripeto quanto già detto per Tosi) ma qui qualcuno si sente ancora in diritto di prenderci per il culo…
a) non c’è vuoto amministrativo in quanto il Direttore Amministrativo Reggente rimane in carica; casomai c’è un “vuoto politico” (vogliamo ripassare la differenza?);
b) per un giorno di vacanza questo casino ? Facciamo finta che il Rettore sia in vacanza alle Seychelles (li vogliamo mandare in vacanza i Rettori?);
c) cosa ha esplicitato il voto del 21 luglio? Ma facci il piacere, Riccaboni…
d) quanto ai senatori stendiamo un velo “peloso”…
… tutto già detto e tutto già scritto… posizioni di gretto potere mascherate da bene della collettività…
Un ringraziamento ai presidi ed ai rappresentanti di area che non hanno firmato il documento teso alla nomina di Riccaboni…
2 domande sull’argomento:
– da quando il Senato Accademico delibera a maggioranza?
– gli studenti sono stati identificati come il 21 luglio?
“Vacanze”: ma Focardi non è quello che andava sempre in America sobbarcandosi nobili fini di ricerca e lasciando quindi scoperta la guida dell’Ateneo?
I debiti si sono sviluppati in sua assenza? O forse ne sarebbero venuti meno se fosse stato, Dio avesse voluto, più a lungo lontano da Siena?
Ho mandato al Cittadinoonline questo commento all’articolo sui “senatori” oggi autoconvocati
Noi esterni all’Università di Siena abbiamo bisogno di sapere chi altri sono i membri del Senato per apprezzare meglio la consistenza di questo gruppo, evidentemente pro-Riccaboni.
Comunque, il problema non sembra quello di occupare posizioni di potere o di mostrare improbabili muscoli, ma di proporre un piano credibile; ad esempio, che tagli le sedi periferiche; oppure viene ovvio chiedersi quanti corsi potranno essere garantiti quest’anno (lo sciopero dei ricercatori è finito, a proposito? Quali corsi ha bloccato?) e, presumibilmente continuando le difficoltà, quanti l’anno successivo?
Marzo, il mese in cui si comincia di solito a pensare all’anno successivo, è drammaticamente vicino.
La Fondazione non potrebbe utilizzare le partecipazioni non strategiche per un intervento importante? È quanto le LCS avrebbero proposto il lunedì della manifestazione se mai avessero potuto parlare – o qualche giornalista curioso le avesse interrogate.
Grazie!
…chiedere a Riccaboni (ed ai suoi sgherri) di tagliare le sedi periferiche? …un po’ come chiedere al Berluskaiser di smettere di far batture cretine…
Cosa c’è? La legge parla chiaro. Al ballottaggio si arriva dopo il terzo scrutinio… Forse le indagini vertono anche sui collaboratori dell’illustre Preside che ha fatto lavorare anche un ex carcerato e facente uso di sostanze stupefacenti in una PA.
Sottopongo alla riflessione dei lettori l’opinione dell’avvocato Fabio Pisillo apparsa su “La Nazione” Siena d’oggi. In particolare segnalo il passo seguente: «Se si accertasse che i votanti non identificati correttamente sono stati di numero inferiore allo scarto di voti tra il primo e il secondo eletto, le elezioni non verrebbero annullate…». Mi sembra che, da quanto apparso sulla stampa, tale evenienza non sussista, dal momento che gli elettori non identificati sono in numero superiore allo scarto segnalato.
Fabio Pisillo (Avvocato del Foro di Siena). Ill.mo Direttore, come tutti i senesi sono anche io molto preoccupato per la situazione in cui versa la nostra Università, da sempre motivo di vanto e prestigio per Siena. Non lavoro per l’Università e non conosco a fondo i candidati a Rettore, per cui non ho “tifato” per la vittoria di uno in particolare. Intervengo nel dibattito solo per esprimere sconcerto rispetto alle incertezze e ritardi da parte del Ministro nella nomina del nuovo Rettore. L’Università ha bisogno di una guida e la guida spetta adesso a chi ha vinto le elezioni; ciò sino a quando le stesse non verranno eventualmente annullate dal giudice competente, che è il Tribunale Amministrativo.
Leggo che il Ministro non nomina il nuovo Rettore perché sta valutando il commissariamento a causa delle indagini penali in corso. Ma a quale indagine si riferisce? Se si tratta della indagine sul “buco” e sui bilanci relativi agli ultimi anni, non ne vedo il nesso con la nomina del nuovo Rettore. Se si tratta della indagine sulle elezioni, non condivido che la naturale successione degli atti amministrativi (nomina del Rettore da parte del Ministro dopo elezioni e proclamazione dell’eletto) venga paralizzata o condizionata dalla pendenza di indagini penali. Tali indagini potrebbero infatti condurre ad una archiviazione del caso o ad una richiesta di rinvio a giudizio; in tale ultimo caso solo il processo penale consentirà di accertare i fatti con valore di giudicato e tale giudicato, tra l’altro, non determinerà necessariamente l’annullamento delle elezioni. Infatti occorre tener conto del principio di autonomia tra le due giurisdizioni (penale e amministrativa), autonomia che è dimostrata, ad esempio, dalla cosiddetta prova di resistenza. Se si accertasse che i votanti non identificati correttamente sono stati di numero inferiore allo scarto di voti tra il primo e il secondo eletto, le elezioni non verrebbero annullate, mentre si dovrebbe procedere con l’azione penale ove ve ne fossero i presupposti.
Dunque, in difetto di sospensiva da parte del Tribunale Amministrativo, il Ministro ha il dovere di procedere con l’atto di nomina, non potendo pensare di commissariare l’Università per tutto il tempo necessario (anni ed anni) ad aversi un giudicato penale.
Perché questo avvocato, che mi dicono abbia sempre avuto una gran mole di incarichi dal Comune, interviene ora e così partigianamente nella vicenda Università? È preoccupato solo ora, mentre tanti strulli come noi è anni che denunciamo le cose e chiediamo chiarezza e trasparenza? Sarà vero (io penso di no) che non conosce Riccaboni e che non ha tifato, e tifa, per lui, anche considerato che questo avvocato, sia per l’attività professionale che per le amicizie è da considerarsi molto vicino al gruppo di potere cittadino?
È anche piuttosto strano, di sicuro sul piano etico, che un avvocato sostenga che eventuali irregolarità (pur se venisse accertato come lui sostiene, che il numero dei voti irregolari fosse inferiore allo scarto), non dovrebbero comportare l’annullamento delle elezioni.
È etico e corretto legittimare un’elezione, se questa fosse viziata da un qualsiasi reato o irregolarità, anche minime, che gettano ulteriori ombre su un quadro già profondamente oscuro e ambiguo.
Oddio in una realtà come quella senese, dove l’ordine degli avvocati sembra accetti passivamente che un loro iscritto eserciti la professione nonostante una presunta incompatibilità con l’attivtà commerciale, tipo la carica di Presidente di una Banca, non ci si può più meravigliare di niente; ma mi sembra che la corda sia ora talmente tesa che la possibilità di spezzarla inizia ad essere veramente credibile.
Forza senesi riprendiamoci la città
…e vogliamo poi parlare delle “turbative elettorali”? …a proposito, il Bisi è riuscito a ritrovare la lettera dei docenti di Medicina ?
Non era nei vari manifesti per il Cenni? Nelle delibere di Giunta c’è, spesso, andate a vederle, sono le uniche caricate del nostro democratico Comune.
Di seguito la lettera diffusa ieri alla Comunità accademica da Lorenzo Costa per il sindacato RdB.
Grazie vorremmo avere notizie ufficiali
Dopo un fine settimana di delirio in cui sui giornali sono rimbalzate le notizie più disparate su cosa stava decidendo il MIUR, abbiamo iniziato una settimana nella totale prosecuzione della confusione esistente. Abbiamo saputo tutto dai giornali, ma ora basta, qualcuno ha intenzione di dire le cose come stanno?
Siamo contenti che il Direttore Amministrativo sia ancora in carica, ma vorremmo sapere chi è il rappresenante legale dell’Ateneo. Oggi si è svolto il Senato Accademico? Convocato da chi? I componenti che hanno mandato una comunicazione, tramite la Direzione Amministrativa (cosa alquanto sorprendente), parlano a nome del Senato o come parte di esso perchè il Senato si è diviso? L’incontro di domani del Senato Accademico con il Sindaco ed il Presidente della Provincia è un incontro organizzato con quale scopo, in nome di chi? Si chiede unità alla Comunità Universitaria ma ognuno si muove a modo suo.
Il Decano è stato nominato dal Ministero o no? Sappiamo solo che l’ex Rettore Focardi ha fatto gli scatoloni, ma al posto suo come rappresentante legale dell’Ateneo chi c’è? Crediamo che in questa fase, invece di scrivere infinite lettere a tutti, vi sia la necessità di un’unica comunicazione ufficiale da parte dell’Ateneo in cui a scrivere sia il rappresentante legale.
Scusate ma non ci interessa tanto sapere cosa ognuno di noi vorrebbe, qui non si sta scrivendo la letterina a Babbo Natale, ma si vuole sapere cosa il Ministero ha scritto ufficialmente e lo vogliamo sapere dall’Amministrazione per cui lavoriamo e non dai giornali della città.
Si sta svolgendo sulla nostra pelle una battaglia politica strumentale che non ci interessa e di cui non vogliamo essere partecipi, il rispetto che abbiamo chiesto durante la manifestazione, ai partiti locali, alle Istituzioni, al Governo, lo chiediamo soprattutto all’interno della Comunità universitaria fra le sue componenti.
RdB Università di Siena
Lorenzo Costa
Mah, sarà, ma non è solo politica; qui non ci sono più i soldi; leggo ora in ZOOM che non hanno dato soldi all’UDI; siamo alla frutta, compagni! A Siena e altrove.
Andiamo nell’orto… ma mandiamoci prima qualche altro, no?
Prendo atto del fatto che in questa “Repubblica” il crimine non fa più notizia! Mi sembra che tutti si diano gran pena per sapere chi dirigerà questo ateneo, attualmente senza una guida stabile! Ma voltatevi indietro a guardare cosa hanno prodotto, in passato, “le guide stabili” di questo ateneo !!! Un buco di bilancio di 250 milioni di Euro, altri debitucci sparsi qua e là (ogni tanto ne affiora uno e a questo punto chi può dire con certezza che i “buchi” siano finiti?), elezioni “bulgare” che hanno garantito una continuità gestionale a dir poco devastante… e ora anche elezioni sulle quali grava il sospetto di “brogli”. Vergogna, vergogna, vergogna!!!
Le abbiamo sentite tutte, le voci: giornalisti, politici, accademici, rettori, presidi, tecnici, amministrativi, studenti… se ne fosse sentito uno invocare giustizia, chiedere che i malfattori vengano acciuffati, allontanati o comunque messi in condizioni di non nuocere più!
È una vergogna e me ne dissocio!
Prima ancora di sapere chi sarà il prossimo rettore, io chiedo di sapere chi ci ha ridotto in questo stato… e chiedo che gli autori di questo crimine vengano assicurati alla giustizia, paghino per i loro misfatti e risarciscano i danni con gli interessi . In mancanza di tutto questo mi pare semplicemente grottesco chiedere trasparenza e quanto meno ipocrita rivendicare autonomia!
A cosa serve un “responsabile legale” se poi, come ci fa capire Berlinguer, “la responsabilità penale è personale” e dunque nessuno dei “responsabili” (incluso quello “legale”) potrà mai essere chiamato a rispondere di nulla???
Credetemi; non è di una “guida stabile” che ha bisogno, questo ateneo, ma di un forte recupero dei valori etici più elementari.
Se certa gente avesse almeno il buon gusto di non pigliarci per il culo le saremmo grati. Fabio Pisillo altri non è che il fratello di Riccardo Pisillo, professore di diritto internazionale a Scienze Politiche, Facoltà schierata toto coelo con Riccaboni. Come sia mai possibile che non conosca né Riccaboni né le dinamiche interne all’Ateneo ce lo deve spiegare. Ma è possibile che non ci sia un docente, uno, che fa da matto, sale su un colonnino in Piazza del Campo e comincia a urlare urbi et orbi che lui, il docente, è stufo di questa ignobile farsa? Su un po’ meno di mille ce ne sarà uno che non gli va di essere preso per il bavero e trattato come un cretino da quella cinquantina di colleghi che smazzano le carte ormai da anni? Eppure la faccia per vedere il proprio nome stampato sul giornale quando c’è da fare il comitato elettorale quando per Cenni, quando per Bezzini, quando per Ceccuzzi ce la mettono. A parte il fatto poi che si capisce bene perché il Comune è nelle pezze che è: con queste belle argomentazioni giuridiche da parte del loro consulente legale. Secondo questo novello Bartolo da Sassoferrato il numero dei voti illegali dovrebbe essere superiore a quelli di scarto? Ma è un abominio giuridico! Se, e ripeto se, le elezioni sono state turbate i numeri sono assolutamente irrilevanti, ma che scherziamo?
Veramente signa verbalia desunt.
On. Morganti sul buco all’Ateneo di Siena: «Non bisogna spostare l’attenzione sulla nomina del Rettore».
«La Lega Nord» – fa sapere l’eurodeputato della Lega Nord Toscana, onorevole Claudio Morganti – «è ferma nella propria posizione secondo cui all’Ateneo senese serve il commissariamento immediato.
Mi auguro che i vertici del Pd non facciano pressioni sul ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini, che in queste ore dovrà pronunciarsi sul decreto di nomina del Rettore Angelo Riccaboni.
Ci auguriamo anche che la Magistratura sia lasciata libera nel concludere le indagini, sia per quanto riguarda il buco dell’Università di Siena sia per le elezioni, svolte lo scorso luglio, che per la nomina del Rettore dell’Ateneo senese.
Sarebbe, per altro, opportuno» – termina – «che, anziché spostare l’attenzione sulla nomina del Rettore, venisse gettata finalmente luce sull’indagine».
Sicché uno che avesse commesso un illecito amministrativo con risvolti penali, data la lunghezza dei processi ordinari, in assenza di una sospensiva del Tar, andrebbe lasciato al suo posto. Un avvocato così non lo vorrei, non dico per la cura di un condominio, ma neppure di una comunità felina.
Fatemi capire: l’assunzione di personale (docente e non) passava anche dai presidi, no? In questi felici 4 anni 2006-2010 il Riccaboni aspirante al decreto non c’era a deliberare assunzioni con spese non coperte dal bilancio? Io non so se è un illecito penale, ma da un punto di vista amm.ivo non mi sembra un gran bel biglietto da visita. Che lo abbia fatto anche il Focardi conferma che i due erano poco affidabili come mi dicono che fu dimostrato in campagna elettorale.
Bravo Ismaele, bravo onorevole Morganti, bravo Outis!!! Facciamo capire a questa gente che qui nessuno vuole più essere preso per il culo è ciò di cui ha bisogno l’ateneo senese, lo sappiamo bene, non è un rettore, ma l’accertamento della verità sul buco di bilancio e sulle elezioni…azzeccagarbugli, politici e lacchè possono confondere quelli che leggono certi quotidiani, non certo chi questa università se l’è portata e se la porta quotidianamente “sul groppone” come una croce!
Sì processo penale… Corte dei Conti, per favore. Anche per costituirci tutti parte civile…
Dai danni per mancati adeguamenti stipendiali, T.A. e docenti, ad esempio.
Grazie ai sigg. del buco e visto il congelamento stipendiale per tre anni quanto perdono i dipendenti (doc e non doc) nei prossimi anni?? (forse perderanno anche l’intero stipendio!!)
Dal “Corriere di Siena” di oggi (4 novenbre 2010)
Gaia Tancredi. (…) «Intanto ieri i presidi delle facoltà hanno incontrato il sindaco Maurizio Cenni e il presidente della Provincia Simone Bezzini. Soddisfatti i componenti del senato accademico per la forte vicinanza dimostrata da Comune e Provincia in questa dimensione di grande insicurezza. Dall’incontro è emerso l’intento comune di dar vita al più presto ad un gruppo di lavoro con funzioni operative, quindi molto più concrete di quelle del tavolo interistituzionale che veda la presenza di tutti gli enti senesi, comprese anche Fondazione e banca Monte dei Paschi, insieme alla Regione Toscana e al ministero. Nella speranza che finalmente il sistema Siena si impegni in maniera costante e fattiva per seguire il percorso di risanamento che avrà bisogno del concorso di tutte le forze in campo. I presidi, con Cenni e Bezzini, hanno fissato di rivedersi domani, nel caso in cui il ministero non assuma alcuna decisione nelle prossime ore.»
Al di là delle stupidaggini, alcune domande mi sembrano necessarie e urgenti:
1) Chi autorizza i presidi (sarebbe meglio dire alcuni presidi) a dar vita ad «un gruppo di lavoro con funzioni operative»?
2) Hanno forse la titolarietà delle prerogative del rettore?
3) E che credibilità – sul piano pratico, politico e soprattutto etico – potrà mai avere un gruppo di lavoro del genere, dove ci sono rappresentanti di Enti che non hanno mosso un dito in due anni (con l’esclusione della Regione, della Fondazione e del Ministero) per risolvere il dissesto dell’ateneo e dove siede anche qualche rappresentante che ha ricevuto o riceverà (si parla di 27 indagati) un avviso di garanzia?
4) È del tutto evidente che colui che ha ricevuto un avviso di garanzia per presunti brogli elettorali sia favorevole alla nomina di Riccaboni a rettore, al fine di alleggerire la propria posizione di fronte alla legge!
5) Quale legittimità, per le decisioni pratiche assunte, potrai mai scaturire da un «gruppo di lavoro» di tale fatta?
6) Ecco rispuntare, come sempre, la mano del Tosi, dei tosiani e dei responsabili sindacali della onnipresente Cgil.
Il tema da cui non si deve consentire che si sfugga è la ricostruzione dei fatti e quindi l’accertamento delle responsabilità!
Il tentativo di colpevolizzare ed intimidire coloro che perseguono tali finalità ispirate dall’elementare logica non è onesto!
Coloro che ora pretendono di proseguire senza distinguire i malfattori dalle vittime devono essere emarginati dal futuro ateneo!
commento a margine
… ma vedi te, appena c’è un piccolo vuoto di potere temporaneo quanti ci si fiondano… chi in vista di una “utilità futura”, chi per cercare di coprire le proprie malefatte, chi per continuare a farne nel futuro, chi per semplice spirito servile…
… conosco e comprendo i tanti colleghi che tacciono disgustati e rassegnati ma denuncio coloro che continuano a diffondere proclami, proposte, presentazioni di candidature senza pronunciare una sola parola sulla esigenza e urgenza di preliminare e prioritaria interna inchiesta su misfatti e malfattori, affinchè questo cancro che continua a ucciderci venga estirpato completamente e definitivamente!!!
Non vorrei mai più sentir parlare di Sistema Siena, che è l’equivalente di quel cenacolo che ha strozzato Siena fino ad oggi
Purtroppo c’è, cara amica, e ancora ben oliato come si vede, questi sono pronti a fare cause solenni e costosissime (con Pisillo e Mussari?) al Ministero, dimenticando i delinquenti che han ridotto così l’università… non è Sistema questo?
Spazziamo via il Sistema Siena, allora. In fondo è fatto di persone.
… da quel che ho capito nei trascorsi studi scolastici storici e poi criminologici non si dissolve per apoptosi un sistema né si posson rimuovere incrostazioni e infiltrazioni con i comizi e gli anatemi ma solo sacrificando non modeste porzioni del proprio quieto vivere…
«Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra…»
Winston Churchill
Sugli accordi di Monaco di Baviera del 29-30 settembre 1938, Sabbatucci-Vidotto, Il mondo contemporaneo, Laterza, Bari, 2006, pag. 373
Caro Prof. Grasso,
non c’è soluzione! Appena si sa la decisione del ministro, Riccaboni sì o no, bisogna che sia ilsensodellamisura a convocare un assembleone per discutere pubblicamente, non nel riserbo delle logge o di clubbini e partiti, come andare avanti, all’università e in città. Sono due problemi troppo connessi: “sistemici” come si dice ai ragazzi. Chi li scinde è un ingenuo.
Perché non chiede a dei veterani, tipo Barni, Grossi e Ascheri di presiedere? Ma è Lei che deve promuovere! Siamo arrivati al punto giusto; Minnucci è in agguato, dice La Nazione (o sbaglio?), ed è anche lui del vecchio regime se ha fatto il preside (?vero?).
Guardate che non tutti gli attuali presidi sono da buttare… anzi…
«Guardate che non tutti gli attuali presidi sono da buttare… anzi…» engici
A giudicare dalle posizioni che hanno preso in tutta questa vicenda e dalla loro sudditanza ai politici locali mi pare che siano da buttare abbastanza alla svelta.
Il Ministro ha firmato la nomina di Riccaboni.
http://www.ansa.it/iphone/news/2010-11-04_104569025.html
È da qualche giorno che ha firmato, come scritto dal Corriere di Siena.
Ricomincia lo sguazzo
@Ghinacco
Chi non ha firmato il documento di qualche giorno fa?
Quando l’università era “Universitas” e non lo schifo attuale, il Rector era un rappresentante degli studenti. Chi sono, cosa vogliono e a nome di chi parlano e prendono iniziative (alcuni) presidi e (alcuni) senatori? Lo dicano in chiaro… tanto anche se non lo dicono, si capisce bene ugualmente!
Ah, dimenticavo! Tanto per dirla tutta sul male che affligge questo paese, cerchiamo di non dimenticare che per tasso di corruzione l’Italia figurava, nel 2009, al 47° posto (un po’ di posizioni sotto la Namibia e diverse posizioni sotto il Botswana) http://www.worldaudit.org/corruption.htm.
Non ho i dati aggiornati, ma ho sentito alla radio che per il 2010 siamo scesi al 67° posto e siamo dietro al Rwanda… speriamo non sia così, ma da quel che vedo e sento sull’università, mi sembra una previsione perfino ottimistica!
Il maestro venerabile Bisi aveva avuto notizia dal GOI del Ministero forse?
Concordo con Arlecchino sulla necessità di un’assemblea pubblica per fare il punto della situazione.
Sono pertanto disponibile a partecipare e a fornire il mio modesto contributo.
Fermo restando che sembra strano anche a me che il Ministero non avesse altra scelta che nominare Riccaboni, verso il quale non voglio avere comunque alcun pregiudizio in attesa di vedere i suoi primi atti, ora bisogna riuscire a mettere in secondo piano i pareri personali (nell’attesa che la giustizia faccia finalmente i propri passi) e cercare di aiutare l’Ateneo e soprattutto i suoi dipendenti.
C’è la necessità che tutti i Senesi pretendano una gestione completamente diversa, partendo da un completo rinnovamento della governance che privilegi le competenze e le professionalità anzichè le appartenenze partitiche.
Riuscirà il nuovo rettore a fare questo salto di qualità. Noi “dobbiamo” sollecitarlo in questa strada.
@ Stefano Bisi: «È da qualche giorno che ha firmato, come scritto dal Corriere di Siena.»
…ma l’aveva tenuto nel cassetto! Significativo no?
Dott. Semplici,
ma non sarebbe più semplice se il prof. Grasso come responsabile del “medium” più importante in tema cogliesse l’occasione del nuovo rettorato del prof. Riccaboni per chiedergli di fare un incontro nell’aula magna e in quella sede presiedere e condurre un’intervista ai due rettori? Focardi non ci starà ma sarà peggio per lui, no? E allora si potrà chiedere ai “vecchi”… Se il nuovo non ci sta non si ricopre?
Lascerei fare il Bisi cui il circolo di destra affidò l’incontro a Palazzo. Vi pare?