Pubblichiamo un articolo sull’università di Siena apparso sul sito di “Impegno per Siena”.
Magister. Dalla “Nazione” del 4 dicembre 2008 leggo una esilarante dichiarazione del segretario della Cgil senese: «Il Governo mi sembra che finora sia stato più attento a piazzare i suoi uomini all’Università (si riferisce al membro del cda e al neo direttore amministrativo, ndr) piuttosto che fornire un sostegno economico al risanamento». Questa ripetitiva esternazione, che si aggiunge alle tante altre che costituiscono oramai un immenso guazzabuglio dove si trova tutto e il contrario di tutto, mi stimola a sviluppare qualche riflessione su quello che, a mio avviso, rappresenta il vero male oscuro che ha infettato da tempo la nostra Università.
Taluni sostengono che il Governo non dovrebbe impicciarsi della nostra Università, alla quale penseranno le istituzioni locali, altri ne denunciano l’irresponsabile latitanza, attestata anche dal fatto che il Ministero competente da anni non si era preoccupato di nominare il suo rappresentante nel consiglio di amministrazione. Adesso che il Ministero ha riempito il vuoto nominando una persona altamente qualificata, che fa onore alla città, anche se non proviene dalla nomenklatura imperante, ecco la piccata risposta: «ha messo uno dei suoi». Già, perché quando il Comune nomina il suo rappresentante nello stesso consiglio, attinge al paniere degli altri? Non è forse vero che, allorquando si tratta di designazioni di spettanza locale, a parte la scaramuccia tra le due anime del PD, ci si preoccupa solo di valutare il grado di fedeltà politica dei candidati, ignorandone spesso lo spessore culturale e professionale?
Quanto poi al neo direttore amministrativo (che non conosco e non so da dove venga e a quale “parrocchia” politica appartenga), la domanda che tutti e, a maggior ragione, compreso il rappresentante di un sindacato (Cgil o PD; a nome di chi parla?) che spadroneggia nel territorio, e quindi anche nell’Università, dovrebbero porsi, visti i risultati disastrosi del passato, è questa: è persona competente e professionalmente affidabile? In un Paese normale questo è il comportamento giusto; aveva infatti ragione D’Alema quando, proprio da queste parti (se la memoria non mi inganna, a Gargonza) affermava che l’Italia sarebbe diventata un Paese normale solo quando i partiti si fossero decisi a ritirarsi dalle istituzioni. E invece a Siena si continua a ragionare proprio come se ancora vivessimo nell’era della tanto criticata prima repubblica. Da noi la domanda è sempre la stessa: è dei “nostri” o degli “altri”? Ed è proprio questo atteggiamento, figlio di una mentalità distorta, che, ripetuto da anni, in tutte le occasioni nelle quali si debbono scegliere persone per incarichi pubblici, ad avere contribuito, in modo determinante, ad accelerare il decadimento oggi registrato anche nel nostro Ateneo. Che cosa è accaduto, almeno fino ad oggi: c’è da eleggere il Preside di una Facoltà? Il criterio, spesso, è semplice: ci si domanda prima se è dei “nostri”. C’è da garantire un po’ di letti a qualcuno dei nostri? Bene, si sdoppia un reparto e si accontenta il candidato fedele (o che, almeno, fa finta di esserlo). Si potrebbe continuare.
E il Governo cosa dovrebbe fare? Solo dare i soldi per risanare un disastro compiuto da amministratori incompetenti o distratti? Leggo il programma predisposto dal PD sull’Università e pubblicato sul quotidiano “Europa”, a cura di Maria Pia Garavaglia (programma da condividere) e tra le tante proposte giuste, al punto 3: “Finanziare le Università in base al merito”. “Le risorse seguono la qualità”, ripete continuamente il Professor Roberto Perotti (“L’Università truccata”) e “chi sbaglia paga”. “La governance universitaria è un falso problema”, perché c’è qualcosa di più fondamentale che s’impone alla nostra attenzione, il fatto cioè che “nessuno paga se l’azienda non funziona”.
E questo non accade anche da noi, e non solo all’Università?
Filed under: Commissariarla per salvarla |
Che il governo sia speculare al malgoverno del pd? Ora ammettono anche la questione morale… non è quindi dipietrismo. La facoltà di lettere era agenzia del pci-cgil e pure altre facoltà affini. Se non eri dei loro potevi ciucciartelo…
Bye.
Acqua a catinelle sui miei quercioli. Giornata buttata via.
Se posso dire la mia è un vero peccato che D’Alema prima di tutto arrivi almeno secondo nei suoi discorsi a Gargonza e poi anche che altri discorsi che ha fatto (“Facci sognare!”, “Abbiamo una banca!”) dimostrino esattamente la verità del post di Magister e la poca coerenza con quanto asserito a Gargonza. Qualcuno – molto saggio debbo dire – cui veniva fatta la domanda: “C’è speranza che funzioni mai la RAI?”, rispose: “Sì, quando si chiamerà BBC”.
Tutti qui sanno che mi preoccupo per lo più di dati, avendo ragione di ritenere che il piano di risanamento (che pure deve partire ed avere luogo senza indugio), sia da un lato troppo leggero e dall’altro, nei punti pesanti, sia pesante sempre a sfavore di qualcuno ed a favore di qualcun altro. Mi giungono per esempio notizie che nel Senato di ieri ci si sia scannati per 10.000 euro sui fondi contratti e supplenze (che ho dimostrato precedentemente che sono due cose diverse, ma si vede che il buglione è uno solo), il che acclara che nella cosiddetta governance (e in chi la governance elegge) ci sia ben poca chiarezza sulla reale situazione in cui l’Ateneo si trova. Dati quindi che servono ad individuare ulteriori forma di risparmio senza gravare sulla gente, ma quando si tirano fuori questi problemi che attengono all’intreccio fra politica ed enti, va notificato che il Favi di Montarrenti dall’alto della Colonna vede anche questi. E lo ha dimostrato fra le righe in tante altre occasioni. Non ultima quando si è parlato del Blocco che era intervenuto anche qui. Si è più sentito? No. Si è presentato a proteggere il “fascistissimo” Sottosegretario dalle pomodorate tirategli dagli studenti? No. Si presenterà venerdì in occasione del CdA a proteggere i “fascistissimi” David Cantagalli (ma te guarda cosa tocca sentire di un ragazzo che è noto come un imprenditore serio e preparato nel suo mestiere che ha – peraltro – imparato dal padre altrettanto serio e preparato) e Direttore Amministrativo (che nessuno, né Onda né Bagnasciuga, né Scoglio, né Gabbiano conosce)? Penso proprio di no. E allora? Allora c’è qualcuno che si sente scivolare la sedia da sotto il sedere, tanto per essere chiari e – sull’esempio che viene dall’alto (ricordate le lettere di richiesta di dimissioni del bel compagnuccio?) – le tenta tutte, pulite e meno pulite, per cercare di parare la botta.
A questo proposito nell’ordine del giorno del CdA bisognerebbe inserire un punto che ci doveva essere già tre mesi fa: Revoca dell’incarico del Collegio dei Revisori dei Conti. È, era, un atto dovuto da subito, ma siccome – sempre su esempi che vengono dall’alto, leggi affair Commissione di Vigilanza, ma anche dal basso, leggi ex Direttore Amministrativo – siamo in Italia e non nel Regno Unito piuttosto che in Germania, occorre che il CdA prenda l’iniziativa (come l’hanno presa le Liste Civiche).
Colgo l’occasione per correggere una correzione: la frase che ho citato in un precedente intervento è Timeo Danaos et dona ferentes, ma siccome il soggetto ero io in terza persona avevo accordato il verbo con il soggetto il risultato corretto era “timet”.
Una buona serata dal vostro Favi italianista sì, ma anche latinista
Tranquilli, il latino gliel’ho insegnato io.
Scusatemi tanto… ma mi sono perso qualche passaggio??? Ma esattamente in che momento il buco è diventato di 300 milioni?????
Perché insomma, cominciano ad essere davvero tantini!
http://lanazione.ilsole24ore.com/siena/2008/12/10/138183-universita_rosso_corsi_eliminati.shtml
Kryogen, la Nazione gioca sporco e gli studenti sono un po’ gonzi: credono davvero che i 28 corsi di laurea li abbia aboliti il Focardi e la Gelmini, mentre di fatto sono stati aboliti un anno fa (sebbene alcuni atenei, come Siena, non siano ancora partiti con i nuovi ordinamenti), a seguito del decreto Mussi che imponeva la presenza di 12 strutturati per aprire una triennale e 8 strutturati per aprire una magistrale. La Nazione riporta notizie di un anno fa (ma chi è il loro informatore sul campo?); chi brandisce la forbice esulta e gli studenti al contrario protestano perché… la Gelmini e il Focardi – che in ciò però, non c’entrano un fico secco – avrebbero abolito dei corsi di laurea. Una farsa, pura disinformazia.
Esatto, Kryogen! Nessuna virtù dei nostri novelli amministratori: grazie a Mussi e dintorni! O.K. anche per Favi, ma Grasso o Magister hanno dimenticato la parte ancora più esilarante sulla “militarizzazione” dell’Università per il CdA, in cui la CGIL copia da Rifondazione, che sembra la vera protagonista della situazione: ha inventato che è ‘democratico’ occupare un organo che sta deliberando… singolare modo di tutelare la Costituione dei nostri eroi della “pace”! Singolare anche l’assenza del PD che si è fatto vivo solo con la richiesta di dimissioni di Detti, Flores e dintorni; come partito vivace non c’è davvero male! Si stanno scannando per le prossim elezioni e le nomine al MPS: pensano alle cose serie. Al reclutamento ormai pensa solo Rifondazione, visto che non ha rappresentanza politica nazionale e teme per quella locale con gli attuali chiari di luna.
Ne vedremo proprio delle belle, Arcie
Invitiamo i frequentatori del Blog a partecipare alla nostra iniziativa
Saluti
Dino Angelaccio FLC-CGIL Siena
Governance e sistema universitario: opportunità per uscire dalla crisi?
Martedì 16 dicembre Aula Magna del Rettorato
Ore 11:
Marco Broccati (segretario nazionale FLC-CGIL)
Prof. Silvano Focardi (Rettore Università di Siena)
Prof. Fulvio Esposito (Rettore Università di Camerino)
Dino Marchese (Coord. PD Siena Forum Università e Ricerca)
Rappresentante degli Studenti
Ore 13.30: Pausa pranzo
Ore 15 – Gruppi di lavoro:
Gli Organi e le forme della rappresentanza
(coordina Prof. Angelo Riccaboni, Preside di Economia)
La funzione sociale dell’Università: cittadinanza, democrazia e rapporti con il territorio
(coordina rappresentante Assemblea permanente Siena)
Ore 17 – Report in plenaria
Ore 17.40 – Conclusioni: Dino Angelaccio (segr. FLC-CGIL Siena)
Hanno assicurato la loro partecipazione: Claudio Vigni (Segretario Generale CGIL Siena), Gabriele Marini (Segr. Generale FLC-CGIL Siena), Romano Dallai, Camillo Brezzi, Roberto Venuti, Anna Coluccia, Gabriella Piccinni, Lucia Sarti e molti altri.
Favi:
Leggo sulla nazione del 10 dicembre a proposito del Senato: «mentre è già stata approvata la riduzione del 50% dei fondi per gli incarichi di insegnamento e le supplenze: da 2 milioni 461mila euro a 1 milione e 200mila.»
Non mi sembra che si trattasse solo di 10.000 euro di contratti… E se gli incarichi di insegnamento corrispondono al mezzo milione di euro dei contratti riportati sul sito dell’università, non parrebbe che le supplenze siano pochi spiccioli.
Sesto Empirico
Ok per la correzione dei classici, tanto Virgilio non s’incazza, è già stato compensato con case e ville per l’esproprio delle terre. Ha cantato o no il “Sole” Augusto? Qui però vi è poco da cantare… Spero che l’ipotesi del prof Grasso su una assemblea di tutti gli operatori culturali della “nostra” Siena fazioso-paliesca possa aver luogo. L’Amerikano fornisca magari locali sull’Acropoli o Focardi l’Aula Magna. Se poi Mancini ultrapremiato come Fondazione metterà del suo, tanto meglio. Oggi, uscito dalla clinica, ho visto quelli della Cgil. Erano inkazzati neri: una coop di servizi pare verrà taglita. Forse Cenni si incatenerà sulla Conchiglia (terra sacra ove il Paliorum è religione di stato-Uhmmm… gli statolatri però mi puzzano molto di demagogia…).
Il Modesto
Siete voi docenti i veri fannulloni. Perchè nessuno verifica le vostre attività didattiche? Quanti di voi fanno 120 ore? Pochissimi! Cercate almeno di non confondervi con quelli della Cgil e con le loro iniziative. Perchè il vostro Rettore partecipa ai loro convegni insieme agli studenti che stanno rompendo le palle a tutti i senesi con le loro proteste incivili e violente? Spiegatemi la logica delle sue strategie.
Sono rozzo e me ne vanto
Questo tempo impedisce qualsiasi attività all’aperto, ergo la faccio al chiuso davanti al camino, ma mi pare che lo studio dell’italiano e del latino porti a scarsi risultati.
A parte la considerazione che già in altre occasioni ho avuto modo di osservare come la stampa faccia perlopiù schifo e segnatamente quella locale, vorrei sottolineare che la riduzione del fondo dei contratti e delle supplenze non sia il risultato dell’ultimo Senato, ma faccia parte del piano di risanamento. Siccome ho fonti un po’ più attendibili della Faz.. oops! Nazione e siccome ho dimostrato precedentemente che il fondo non era distribuito uniformemente sulle Facoltà, ma andava a vantaggio di alcune e a detrimento di altre, al momento in cui si è dato spazio alle discussioni su come distribuire la percentuale di taglio sono nate diatribe anche su piccolissime (relativamente) somme. Vediamo di applicare l’empiria e lo scettismo a tutto e non arbitrariamente. Aggiungo che per quanto attiene ai tagli economici e finanziari il Senato conta meno del due di briscola e che tali tagli vengono effettuati con delibera del CdA (come da Statuto dell’Ateneo che attribuisce le facoltà economiche e finanziarie in capo appunto al CdA) sulla base di quanto stabilito nel piano di risanamento che ha origine – invece – in tutti e due gli organi.
Già che sono a imbrodarmi, noto che – come da previsione – nonostante tutte le minacce e le promesse di mazzate a questo e a quello, oggi non si è fatto vedere e nemmeno stamane quando una sessantina di studenti hanno invaso la stanza del nuovo Direttore Amministrativo. Ergo non esiste il blocco, o meglio esiste evidentemente nelle strategie di qualcuno che non sa più a che santo votarsi. By the way questo tizio ad una prima occhiata sembra uno tostino, tanto che stamani – per l’appunto – è stato capace di tenersi in stanza i soliti protestanti e si è permesso anche di fargli la “superscazzola prematurata” che di per sé è già un bel segno. Se ci si aggiunge che il tipo è parecchio pratico e chiacchiera pochissimo, si va a migliorare ancora.
Se ci si aggiunge poi quanto riporta Giovanni nell’ultimo post prima di andare a letto suppongo, direi che forse si comincia a vedere uno spiraglio. Certo è che per qualcuno cominciano i veri guai e che sarà il caso che cominci a piegare il collo e abbassare le orecchie come fanno i miei cani quando mi vedono tinto di brutto.
Vi augura una buona nottata il vostro Favi di Montarrenti
Favi:
Non intendevo mettere in dubbio le tue fonti e non ho difficoltà a immaginare i presidi accapigliarsi anche per meno di 10000 euro.
Trovo molto appropriato il tuo richiamo ad esercitare lo scetticismo sulle notizie della Nazione. Ed è quello che credo di aver fatto segnalando l’informazione in modo che potesse essere valutata ed eventualmente confutata.
Avevo seguito i conti sulla disomogenea distribuzione dei costi per i contratti di docenza, e mi pareva che il totale arrivasse a circa mezzo milione. Qui invece si parlava di due e mezzo, e visto che sei un buon cacciatore di numeri mi interessava il tuo parere.
Se anche quei due milioni in più ci fossero stati, non sarei stato sorpreso se fossero stati distribuiti con gli stessi criteri degli altri. E un milione e duecento nelle condizioni attuali mi sarebbero parsi tanti.
Ma naturalmente posso sbagliare
Sesto Empirico