Università, Banca MPS, Comune, Sanità: a Siena il cerchio si chiude con l’opposizione compiacente

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Analisi dettagliata della relazione della Commissione regionale su MPS: un favore al groviglio armonioso e alla politica locale. Sembra scritta con la consulenza di Verdini per favorire il Pd del groviglio (da: Bastardo Senza Gloria, 23 agosto 2016)

Bastardo Senza Gloria. Ci saremmo aspettati uno sforzo maggiore, un impegno doveroso per non offendere la memoria e il lavoro di quei pochi che negli anni hanno non solo contrastato il groviglio, ma anche lavorato per ricostruire con riscontri oggettivi la vicenda tragica del groviglio tra banca, politica e informazione. Invece no, la relazione partorita dalla commissione regionale d’inchiesta su MPS, oltre a scoprire l’acqua calda, per certi versi fornisce una ricostruzione distorta e falsata sotto alcuni aspetti, fino ad assolvere il groviglio armonioso e molti personaggi politici e para-politici. Il presidente della commissione, non doveva permettere una gestione cosi manipolatoria dei fatti. Purtroppo, i soliti signori che hanno invitato la gente al mare per far vincere il candidato del PD Valentini Bruno, forse hanno suggerito una linea ai membri delle opposizioni, per evitare un lavoro approfondito sul ruolo attivo dei deputati della Fondazione e del trasversalismo del groviglio. Siamo in attesa di leggere la relazione di minoranza. Molto curiosi.

Partiamo dai politici.

Citiamo dalla relazione: «Secondo il giudizio di molti interlocutori, tra i quali l’attuale sindaco di Siena, Bruno Valentini, ascoltato dalla Commissione, sulla Fondazione c’era un ruolo attivo delle istituzioni locali governate dalla politica, sia quella locale che, in parte minore, da quella nazionale. Valentini ha parlato di una filiera decisionale che influiva in modo forte sulle attività della fondazione e della banca, che deriva da input locali e input nazionali.»

Incredibile, chiamano Valentini Bruno e lo fanno passare come un puro, uno caduto dal pero. A parte che bisognerebbe ricordare, cari commissari regionali, che Valentini Bruno era ed è iscritto a quel partito che ha governato Siena e provincia e che lo stesso Valentini era sindaco di Monteriggioni, oltre che dipendente di Banca MPS e membro di quel sindacato bancario che aveva applaudito per l’operazione Antonveneta. Ricordare poi, visto che lo citate come interlocutore, che un suo assessore era membro della deputazione generale della Fondazione MPS sotto la presidenza Mancini e che un altro assessore, nominato da Mussari, era nel CdA di MPS leasing, sarebbe stato corretto, ma si sa come vanno certe relazioni. Per restare nell’attualità, sempre per quella “filiera decisionale che influiva in modo forte sulle attività della fondazione e della banca, che deriva da input locali…”, il Valentini Bruno oltre ad imporre nell’attuale deputazione amministratrice la sig. Barni (sorella della vicepresidente della regione Toscana, altro ente nominante della fondazione), ha lavorato insieme al suo vicesindaco Mancuso per far nominare nel CdA della banca Fiorella Bianchi e da quando è diventato sindaco di Siena, il sig. Valentini non ha perso occasione per intervenire sulla banca (rileggetevi tutte le dichiarazioni, anche fatte a borsa aperta) e per chiedere soldi alla Fondazione MPS. Questo sarebbe l’interlocutore della commissione regionale,  per far chiarezza e per fare la morale sui disastri passati?

Citiamo sempre dalla relazione: «Un altro attento osservatore delle vicende senesi, l’ex sindaco Roberto Barzanti: “siamo di fronte ad un paradosso: una riforma che doveva svincolare dalla politica la banca e renderla più internazionale, lasciando le politiche di sviluppo locali alla Fondazione, si risolve in un risultato, se non opposto, di certo non coerente con quella riforma.”»

Esatto, siamo di fronte a un paradosso: definire Barzanti attento osservatore, dimenticandosi che lo stesso è stato sostenitore in prima linea di tutti i sindaci del groviglio armonioso, incaricato da Banca e Fondazione guidate da Mussari e Mancini per i libri strenna, e che lo stesso Barzanti è stato nominato presidente della biblioteca comunale dall’ex sindaco Ceccuzzi e riconfermato dall’attuale sindaco Valentini. Altro che osservatore, era un protagonista organico del groviglio. E nella relazione è un continuo citare il Barzanti. Troppa “diavolina” scaduta ha trasformato questa relazione in un fuoco di paglia.

Citiamo dalla relazione: «Anche Simone Bezzini, allora neo segretario del Pd provinciale di Siena, udito dalla commissione riferisce: “Io da segretario provinciale commentai positivamente, fui uno dei cinquemila soggetti in Italia che commentò positivamente la vicenda Antonveneta. Se andate a prendere tutti, anche i peggiori detrattori di MPS oggi, in quella fase dicono “grande” (riferito a Banca Mps, ndr). C’è un fatto che viene riconosciuto positivo, fai un commento perché l’hanno fatto anche persone più autorevoli del sottoscritto, perché allora credo che dovreste lavorare un altro anno, perché si prendono tutte le dichiarazioni di chi le ha fatte, di personaggi che ci dovrebbero capire parecchio più di me in queste materie e dirgli: “come mai valutaste positivamente… tutti faceste ‘bravi’ in quella fase?”»

A parte che Simone Bezzini, attuale consigliere regionale PD, è stato presidente della provincia di Siena (ente nominante della Fondazione), di certo non è stato ingannato da nessuno, considerato che sosteneva da politico e da soggetto istituzionale sia la gestione Mussari che quella del Mancini e non solo, Bezzini, in una dichiarazione congiunta insieme all’ex sindaco Ceccuzzi, auspicava per Antonio Vigni un ruolo di consulente strategico per la Fondazione MPS. Esatto, proprio Antonio Vigni, il direttore generale che insieme a Mussari, ha gestito la banca. Perché non si sono informati e documentati i commissari, prima di farsi raccontare le novelle da Bezzini?

Nella relazione della commissione, viene scritto qualcosa di agghiacciante e un falso storico, quando si afferma che nel 2011 (anno in cui Ceccuzzi e Bezzini auspicavano per Antonio Vigni un ruolo di consulente della Fondazione, dopo l’ottimo lavoro in banca eh???), gli enti locali senesi stavano lavorando per una discontinuità. Appunto, un’affermazione agghiacciante. Ma dove vivono i commissari regionali?

Poi, fanno passare il messaggio che i vertici della Fondazione MPS sono stati tratti in inganno dai vertici della Banca. Tratti in inganno? Ma che film avete visto?

Quando siamo arrivati alle azioni di responsabilità, ci siamo imbattuti nelle dichiarazioni rese alla commissione dall’attuale direttore della Fondazione MPS, Davide Usai e citiamo dalla relazione: «Come confermato dal dott. Usai, la Fondazione MPS si è costituita nel tempo parte civile nel processo penale nei confronti di una serie di parti. Usai ha ricordato alla Commissione le principali cause in sede civile, che riguardano gli advisor per gli aumenti di capitale 2008/2011. Per advisor, secondo Usai sono intesi “i precedenti management, sia Deputazione generale che la Deputazione amministratrice“».

A qualcuno sul pianeta terra risultano azioni di responsabilità nei confronti delle passate deputazioni generali? È sicuro di quello che ha dichiarato il dott. Usai in commissione? Sarebbe il caso di comunicare ufficialmente, se ci sono azioni di responsabilità nei confronti delle deputazioni generali, perché agli atti risultano solo quelle nei confronti delle deputazioni amministratrici. Forse possiamo chiederlo all’avvocato Grifoni (attuale membro della deputazione generale in rappresentanza della Curia) se ha votato (contro se stesso?), delle azioni di responsabilità nei confronti delle deputazioni generali passate (di cui lo stesso Grifoni faceva parte). Invece, di azioni di responsabilità nei confronti dei gestori delle società partecipate della Fondazione MPS si hanno notizie? Usai forse ne è informato, considerato che ha ringraziato Bonechi e i membri del CdA della Sansedoni Spa per l’ottimo lavoro svolto.

E ora si arriva all’assoluzione del groviglio armonioso da parte della commissione regionale: «Il sistema senese di relazione tra poteri, pubblici e privati, con al centro banca MPS è stato definito “groviglio armonioso” da Stefano Bisi, direttore del Corriere di Siena e dal 2014 Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. Una definizione che è diventata una fortunata metafora ripresa un po’ semplicisticamente dagli osservatori esterni, ma che non andrebbe presa troppo sul serio».

Roba da non crederci: il groviglio sarebbe una fortunata metafora! Un minimo di vergogna, i membri della commissione regionale non lo provano? Per scrivere queste relazioni vi siete avvalsi della consulenza politica di Verdini, oltre che di quella del Barzanti o Mazzoni Della Stella?

Ci fermiamo qui, non vogliamo tediarvi con altre ricostruzioni strampalate inserite in questo scandaloso documento. Nella relazione manca tutta la parte relativa al controllo dell’informazione. Date retta, per i senesi e per quelli che seguono le vicende da fuori, lasciate perdere questa relazione alla “diavolina” e rileggetevi gli articoli degli ultimi 15 anni scritti da Luca Piana, Camilla Conti, Daniele Martini, Raffaella Ruscitto e riguardatevi le trasmissioni di Report… Oppure due chiacchere con l’avvocato De Mossi, che oltre alla memoria storica, conosce bene il diritto societario, e lo conosce bene, non come certi apprendisti giuristi. Utile lettura, anche il libro di Piccini. E qui su Siena rileggetevi i vecchi post dell’Eretico, del Santo e anche i nostri, e qualche libro utile, non quelli suggeriti dal groviglio, ovviamente.

Si ricomincia come ai tempi dell’asse Verdini-PD, il primo oggi, sostituito da altri suggeritori?

Siena, la città dei balocchi, dove le responsabilità non saranno punite

Voragine-ateneoIl buco della vergogna (da: Bastardo Senza Gloria, 20 luglio 2016)

Bastardo Senza Gloria. Tutti assolti per il buco finanziario dell’ateneo senese. I bilanci evidentemente si sono “bucati” da soli, in fin dei conti si fa alla svelta a perdere qualche centinaio di milioni di euro. Va da sé che il policlinico delle Scotte si è venduto da solo, e anche il San Niccolò c’ha pensato la provvidenza a venderlo, che motivi sennò ci potrebbero mai essere stati? Massimo rispetto per le sentenze, ma la storia non si cambia e quei pochi giornalisti aggrovigliati che esultano per la fine di un incubo, grazie alle assoluzioni, perché non si rilassano? Oppure perché non ci dicono loro chi ha indebitato l’ateneo, visto che li conoscono bene? Questo tipo di normalizzazione di ciò che è successo a Siena, è molto pericoloso e sta dando nuova linfa ai soliti cultori del groviglio, spalleggiati dai soliti comunicatori, giornalistini, ex portavoce e via discorrendo. Tristezza totale, ma soprattutto che pessima figura davanti all’Italia tutta, che ha di Siena ormai una immagine chiara e lampante: le responsabilità e le colpe del tutto evidenti, non verranno punite. La città dei balocchi!!

Dobbiamo prendere atto che far parte di un Cda, di un collegio dei sindaci revisori, essere rettore o direttore generale, ti esonera da qualsiasi responsabilità, anche se i bilanci sono pieni di buchi e se un ateneo va in dissesto. Sarà colpa dei tarli nelle scrivanie. Stessa cosa per chi ha distrutto il patrimonio di una Fondazione, non sono quelli che hanno votato nelle deputazioni operazioni contro lo stesso statuto di quella Fondazione, ma saranno stati i folletti sadici e burloni a compiere certi scempi. Nella vicenda di Ampugnano, è ormai chiaro a tutti che la colpa sarà stata dei volatili, così come per l’incendio della Curia senese, saranno stati i fiammiferi svedesi in modalità autocombustione.

Per dare giustizia alla città per i danni ricevuti, la soluzione è processare i blogger e chi non era “affiliato” al groviglio. Un giorno nei dettagli vi racconteremo anche di queste vicissitudini processuali e di polizia. Siena, la città dei balocchi… ma per gli aggrovigliati.

Dimissioni: categoria sconosciuta alla casta dei “nuovi” politicanti senesi

Bruno Valentini

Bruno Valentini

Di Bruno Valentini, attuale sindaco del Comune di Siena, ci siamo occupati poco, limitandoci soprattutto ai suoi interventi sui problemi universitari. Ma sin dal primo momento lo abbiamo definito il “politico vecchio rivestito di nuovo” (con abiti Valentino?). Oggi, la conferma, se proprio ce ne fosse bisogno, è costituita dalle sue mancate dimissioni, dopo l’avviso di garanzia per falso in atto pubblico e omissione di atti d’ufficio proprio nell’esercizio di un suo precedente incarico di amministratore, come sindaco di Monteriggioni. Da un politico nuovo ci si aspetterebbe una dichiarazione come quella cheIl Santopropone ai suoi lettori: «Mi dimetto perché, pur essendo innocente, devo difendermi da queste accuse e lo voglio fare da cittadino e non da Sindaco di una città già ferita e sanguinante.». Nello stesso articolo “Il Santo” propone un sondaggio sulle dimissioni di Don Brunetto, come lui lo chiama. Sulla stessa vicenda ripropongo, condividendolo completamente, l’articolo di “Bastardo Senza Gloria” del 17 maggio 2015.

Monteriggionigate: viene fuori che tutti sapevano ma nessuno parlava

Bastardo Senza Gloria. Sgombriamo il campo da equivoci: le responsabilità penali saranno stabilite dalla magistratura. Noi invece, ci concentreremo sulle responsabilità politico-amministrative del Valentini e del suo numeroso entourage. Già da tempo in base a questa analisi, che secondo noi vede il Valentini enormemente responsabile senza attenuanti, avevamo chiesto al sindaco di dimettersi proprio per non arrivare a questa fase di sputtanamento della città di Siena, che vede nuovamente il suo nome accostato al malaffare e alle bravate di qualche amministratore. Se prendiamo come spunto le diciotto pagine di avviso di garanzia al Valentini, per falso in atto pubblico e omissione d’ufficio (come riporta Siena Tv notizie) e l’uscita dell’ex vice sindaco di Monteriggioni dott. Ercolino (fonte Cittadinoonline), ci accorgeremo che una diffusa fetta di politici, tecnici, addetti ai lavori e semplici cittadini, sapevano bene o male come veniva gestita l’urbanistica in quel di Monteriggioni.

La cosa è di per sé già abbastanza agghiacciante, considerato appunto che un gran numero di persone sapeva e mai era stato in grado di denunciare alcunché alle autorità competenti, ma la faccenda diventa ancor più grottesca se andiamo a vedere che il tutto è stato innescato dalla perdita del regolamento urbanistico. Roba da film di Monicelli. Una cosa è certa: l’allegra gestione urbanistica del comune di Monteriggioni avveniva all’insaputa di tutti, sindaco in carica compreso. Si procede quindi allo scarica barile, nella speranza tutta italiana che “passata a nuttata” la colpa, essendo di tutti non sarà di nessuno. Ma in questo caso le cose sono diverse, perché ad incastrare i nostri cari politici amministratori ci sono le carte firmate, discusse, approvate e poi perse. Cosa viene fuori da un quadro così penoso? Viene fuori sicuramente una constatazione: il Valentini non è in grado, stando al suo trascorso, di fare il sindaco di Siena e coloro che lo sostennero sbagliarono candidato, altrettanto irresponsabili furono coloro che decisero al ballottaggio di andare al mare e magari ora ne chiedono le dimissioni. Anche in questo caso si potrebbe andare a “fare tardi”. Dal comunicato del Pd di Siena non potevamo aspettarci altro. Ma da quello regionale? Nemmeno. Quindi la parola passerebbe ai vari candidati regionali, Scaramelli in testa. Cosa aspettarci? Consigliamo ai nostri lettori di non farsi illusioni, tutto sarà molto soft, nessuno alla faccia della giustizia e della questione morale vuole perdere la posizione, la possibilità di un vitalizio e perché no, la possibilità di tornare a lavorare.

Quindi andiamo a chiedere quanto segue:

– che il Valentini si dimetta
– che il Pd Nazionale commissari il Pd senese per manifesto aggrovigliamento
– che il prefetto commissari il comune di Monteriggioni

Qualcuno si ricorda che a Siena c’è ancora l’università, quella vera e non quella da operetta del rettore

Le sorelle Bandiera

Le sorelle Bandiera

Siena è il paradosso del “Niente si conserva tutto si distrugge”… e nessuno paga

Bastardo senza gloria (21 agosto 2014). Noi, a differenza di qualche giornale locale a bassa tiratura e di qualche soldatino aggrovigliato, non ci esaltiamo di fronte alle inutili classifiche delle Università italiane, e neanche vogliamo mettere il dito nella piaga, se in qualche altra classifica, considerata la più prestigiosa, Siena non compare nemmeno dal binocolo. Noi siamo per la sostanza delle cose e la sostanza parla chiaro, molto chiaro. All’Università di Siena è stato compiuto un disastro di vaste proporzioni, che ancora incide nell’andamento dell’Ateneo, rendendo complessa e difficile la gestione della didattica, influenzando negativamente la possibilità di scelta degli studenti, senza parlare dell’annosa querelle che vede coinvolti i dipendenti dell’Università senese. A monte di tutto questo vi risulta che qualcuno abbia pagato? Vi risulta che siano stati individuati i responsabili? Tutto tace miseramente. Come ormai è tradizione in questa città, tutta immagine e niente sostanza. L’importante è darsi quell’alone di grande centro del progresso civile e culturale, che nella sostanza appunto, cozza pesantemente con quello che è stato compiuto proprio ai danni della civiltà e della cultura stessa. Il sindaco di Siena e i suoi prodi amministratori, a parte qualche gridolino di godimento al manifestarsi di qualche inutile classifica che vedeva Siena nei primi posti, niente hanno fatto per chiarire e spingere verso un rinnovamento questa nostra prestigiosa e vituperata istituzione. Sui conti ancora ha da venire quella chiarezza necessaria. Ma soprattutto ha da venire quella sicurezza più di una volta ostentata dal Riccaboni. Tutto tace. Addirittura in questa strana città assistiamo a delle cose a noi incomprensibili. Assistiamo al fatto che un ex componente del cda dell’Ateneo senese, rappresentante di quel comune che dovrebbe tutelare l’interesse della collettività, dopo aver assecondato tutte le votazioni, comprese quelle ritenute poi illegittime dal giudice Cammarosano a danno dei dipendenti tecnico amministrativi, sia nominato successivamente nella deputazione della Fondazione Mps e oltretutto sia il cardine sul quale si sono basate le forze politiche per eleggere il nuovo presidente. Stiamo parlando ancora di Vareno Cucini. Quando in questa città assisteremo ad un cambiamento vero? Quando riusciremo ad esprimere qualcuno che prenda netta distanza dalle solite stanze del groviglio armonioso? Nel frattempo consoliamoci con quella che sta diventando una barzelletta cittadina. L’assessore alla cultura, c’è ma non si vede. Vorrebbe dimettersi, ma sempre per conservare quell’alone di falsa efficienza, ma niente sostanza, rimane. Giustamente nella candidata a capitale europea della cultura potevamo aspettarci di meglio che questa situazione? Probabilmente.

Diffamazione a mezzo blog: il processo contro l’Eretico di Siena

Luigi De Mossi - Raffaele Ascheri - Carlo Regina

Luigi De Mossi – Raffaele Ascheri – Carlo Regina

Un giorno in Pretura

Bastardo senza gloria. Ieri ho deciso di assistere al processo per diffamazione che vede coinvolto il prode Eretico contro la Curia senese, mi sono fatto questa pappata di deposizioni, dove nomi eccellenti come il vescovo Buoncristiani e il monsignore Acampa sono stati dovutamente sentiti, come si deve da quell’ ”animale” da aula giudiziaria che è il superavvocato Luigi De Mossi. Non vi nascondo che da spettatore non potevo augurarmi di meglio, per una volta ho assistito con soddisfazione massima a quello che più volte a noi comuni esseri non è concesso, trattare come si deve con i vari rappresentanti della casta. Vorrei però, senza entrare nei dettagli del processo, di questo credo che vi ragguaglierà l’Eretico, sottolineare certi aspetti che vengono fuori quando si assiste a queste udienze, vorrei soprattutto ora che si parla tanto di grovigli e compagnia cantante, invitare la gente a prendere coscienza assistendo appunto a questi processi, per altro pubblici. Di fatto ascoltando le varie deposizioni, senza entrare nel merito se le cose dette siano o meno penalmente rilevanti, ti rendi conto, riesci finalmente a toccare con mano quello che per ora si legge soltanto, vale a dire quali sono i vari intrecci, amicizie e piaceri reciproci, che sono alla base del famoso groviglio armonioso. Si scoprono cose che magari nessuno, a parte qualche blog vi racconterà, ma sentirlo dagli stessi protagonisti incalzati dall’avvocato De Mossi è veramente tutta un’altra cosa. Quello che voglio fare con questo scritto, è invitare la gente di Siena tutta, ad assistere a queste udienze, a sentire con le proprie orecchie certe cose, a vedere certi personaggi come a volte sono piccoli davanti alle loro azioni, a dare così fisicità a quello di cui tutti parlano, il famigerato groviglio armonioso. Bisognerebbe che qualche emittente libera si prendesse carico di fare una trasmissione tanto di successo negli anni che andava in onda su rai tre, vale a dire “Un giorno in Pretura”. Sarebbe veramente un bel servizio alla cittadinanza, che senza tanti filtri si renderebbe conto finalmente di come agiscono i nostri prodi appartenenti alla casta, ognuno nel proprio ambito, politico, religioso, finanziario e via discorrendo. Quindi il mio è un caloroso appello a partecipare, ma soprattutto penso che sarebbe un servizio fatto alla storia di Siena degli ultimi anni rendere edotti i nostri concittadini di quello che succedeva sopra le nostre teste, senza contare il fatto che altri cittadini, come l’Eretico, ci sono andati di mezzo per raccontarvele.

A Siena è nato un altro blog non allineato: “Bastardo Senza Gloria”

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Accogliamo con grande soddisfazione la nascita del blog di Carlo Regina “Bastardo Senza Gloria”. Di seguito, il suo primo post.

UN ABBRACCIO

Bastardo senza gloria (Carlo Regina). Esiste un tempo nel quale si può anche stare ai margini della battaglia, esiste poi anche un tempo in cui non si può sfuggire alle proprie paure e quindi bisogna raccogliere tutte le forze, esiste poi, inoltre, un tempo, dove tutto diventa relativo e l’unica cosa che conta e ti fa avanzare uno spazio dopo l’altro, sono quei dieci, venti secondi in cui torni  al tuo primordiale desiderio di essere semplicemente quello che sei. Il tuo carattere è il tuo destino.

Per quelli che pensano di omologare il pensiero altrui e di ristabilire le regole del “groviglio armonioso senese”, sappiano che si sbagliano e da queste pagine, che altro non sono che una interfaccia di donne e uomini liberi, troveranno una diga invalicabile. Se noi non basteremo, altri verranno dopo.

Colgo l’occasione di questo primo post, per ringraziare la redazione di Fratello Illuminato, la quale mi ha concesso il privilegio, anche se solo “virtuale”, di contribuire con i miei scritti e per la quale ho stima ed ammirazione incondizionati. Saluto tutti gli amici “blogger”, vale a dire il coriaceo Federico Il Santo, l’inossidabile professore Ascheri l’Eretico, quella gran persona del professor Giovanni Grasso con “Il senso della misura”, porgo i miei omaggi alla testata giornalistica del Cittadinoonline e al suo direttore dott.ssa Raffaella Zelia Ruscitto. Io vi sono grato.

Un pensiero particolare va a C.R. (non si tratta chiaramente di me), siccome siamo vasi comunicanti e dal legame indissolubile.

Mi chiamo Carlo Regina e sono Bastardo Senza Gloria, questo sarà il mio blog.

Un abbraccio

Giornata di sciopero dei bloggers senesi

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Abbiamo assistito negli ultimi mesi ad attacchi e speculazioni vergognose al solo fine di delegittimare l’opera di libera informazione dei bloggers. Non si è esitato a cercare di strumentalizzare eventi tragici che meritavano e meritano rispetto, pur di conservare le proprie posizioni di potere ed il ruolo di unici divulgatori dell’accomodante verità divulgata dal Potere.

La Magistratura ha fatto un lavoro encomiabile, ma, da parte di una certa stampa sia nazionale che locale, si tende a minimizzarne i risultati per attutire l’impatto politico e sociale della verità sul modo con cui è stata gestita la città tutta, e la sua primaria fonte di reddito (Mps) in particolare.

Il tentativo d’intimidazione si è volto anche ad utilizzare gli strumenti legali: l’azione penale è obbligatoria, ma non si può fare a meno di distinguere fra ipotesi di reato ed ipotesi di reato, fra cause ed effetti, fra miliardi di euro volatilizzati e presunti reati d’opinione.

La cattiva coscienza di molti e la responsabilità di un’intera classe dirigente (politica e finanziaria), unita alla quasi totale assenza d’informazione, ha permesso di nascondere per anni i comportamenti che hanno inquinato la società senese.

Se a Siena, piaccia o meno la cosa, si è avuto modo di conoscere fatti e circostanze di grande importanza per la comunità senese tutta, ciò si deve anche – e soprattutto – al lavoro dei bloggers.

Oggi si tenta l’ennesima grande mistificazione cercando di stravolgere la realtà e trasformando i colpevoli in vittime.

Per questo motivo oggi, 28 giugno, è indetta un’astensione per una giornata di tutti i bloggers che hanno criticato il Potere, a tutela della libertà e della verità dell’informazione.

Raffaele Ascheri (Eretico di Siena)

Federico Muzzi (Il Santo Notizie di Siena)

Carlo Regina (Bastardo senza gloria)

Giovanni Grasso (Il senso della misura)

Chiunque voglia aggiungere la sua firma, è ben accetto